Dopo le polemiche, arrivano le scuse. Sulla pagina Facebook di Inps per la famiglia è stato pubblicato un post per scusarsi “con quanti possano essersi sentiti toccati od offesi da alcune risposte”. Tra gli utenti e i gestori del social media vi sono state scintille sul reddito di cittadinanza.
Alle tante domande, vi sono state anche risposte non propriamente “tecniche”: “Questa istanze vanno rivolte ai vostri rappresentanti politici non a Inps che non fa le leggi”; oppure “Basta richiederlo a Poste o a Inps. Oppure è troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio?”.
Altre risposte denotano un po’ di insofferenza: “Legga le schede informative sul sito Inps relative alle prestazioni indicate”, ancora “Sul messaggio c’e’ scritto tutto”, “Le abbiamo già risposto. Gentilmente lo sa che questa pagina ha 48 ore di tempo lavorative per rispondere alle domande degli utenti e vieta la reiterazione delle domande stesse? grazie”, “A settembre ha chiesto il Reddito di Cittadinanza??!!”.
Infine, la presa di posizione di oggi: “In linea con quanto previsto dalla netiquette e dalla social media policy della pagina e in considerazione del grande interesse e impatto del #redditodicittadinanza e di altre misure a favore della famiglia, risponderemo solo a commenti inerenti agli aspetti tecnici delle prestazioni erogate da Inps”.
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