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Liquidità, golden power rafforzato e sospensione di tasse e contributi per aiutare le imprese

 

verso il consiglio dei ministri

Attesa per domenica sera la riunione preparatoria del Consiglio dei ministri che varerà il decreto per sostenere il sistema produttivo, bloccare i pagamenti fiscali e tutelare le imprese italiane

di Marco Mobili

5 aprile 2020

Coronavirus, Renzi: liquidità a imprese è elemento chiave

5′ di lettura

Riunione questa mattina a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e l’ad di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo. Al centro dell’incontro il decreto liquidità e il tema
degli strumenti per mettere in campo le garanzie dello Stato per
i prestiti bancari alle aziende. Un’altra riunione c’è stata nella serata di sabato: a questa ha preso parte anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. È ricco il menù del prossimo Consiglio dei ministri che sarà convocato più probabilmente lunedì: liquidità alle imprese, sospensione di adempimenti e versamenti fiscali per almeno due mesi, nuove norme sul golden power per rafforzare l’esercizio dei poteri speciali del Governo contro l’acquisizione di imprese e Pmi dei settori agroalimentari, biomedicali e tecnologici. Ma anche le misure urgenti per la conclusione dell’anno scolastico.

Un ricco antipasto, da almeno 10 miliardi di euro, di quello che ormai è definito il decreto di aprile con cui il Governo conta, entro la metà del mese di aprile, di rifinanziare per almeno 15 miliardi gli ammortizzatori sociali per lavoratori, famiglie e autonomi colpiti dalla crisi sanitaria e soprattutto dalle misure di contenimento dell’epidemia.

Liquidità alle imprese
È il capitolo più atteso per l’intero settore produttivo. La serrata imposta dal Governo per contenere il diffondersi dell’epidemia ha innescato il rischio di una caduta della liquidità per molte imprese , dalle più grandi alle più piccole, nessuna esclusa. Per questo il Governo, come ha già annunciato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è pronto a innalzare le garanzie pubbliche sui nuovi prestiti fino al 100%. In questo caso l’importo massimo dei prestiti sarebbe fissato a 800mila euro. Inoltre saranno aumentate le garanzie al 90% per 200 miliardi di prestiti fino al 25% del fatturato per tutte le imprese, di qualsiasi dimensione.

Nella strategia del Governo, al netto dei dettagli che saranno messi a punto in una riunione preparatoria del Consiglio dei ministri, convocata per la serata di domenica 5 marzo, si punta a garantire quella liquidità necessaria a non interrompere la delicata catena dei pagamenti , dai fornitori ai mutui e ai fidi già attivi fino alle prossime buste paga di aprile e maggio. Per questo si lavora all’ampliamento della platea dei beneficiari assicurando liquidità anche alle imprese con più di 250 e fino 500 dipendenti. Per 800mila euro di prestiti la garanzia sarà al 100% con una restituzione fino a 6 anni e con una valutazione sia sull’andamento dell’impresa sia economico finanziaria. L’erogazione dei soldi sarà comunque immediata e nella semplificazione burocratica ipotizzata dal Governo la valutazione antimafia, ad esempio, sarebbe successiva al prestito. Con la garanzia fino al 90%, nella misura massima del fatturato del 25% del primo trimestre 2019, il prestito sarà erogato senza alcuna valutazione e anche in questo caso la restituzione dovrebbe avvenire in 6 anni.

 

 

 

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