Evitare i messaggi che creino solo tensioni gratuite, e che fanno elevare lo spread solo per le parole. Il presidente della Confindustria, Vincenzo Boccia, ha considerato «giustissimo» l’intervento espresso dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ha segnalato le conseguenze sul rialzo del debto pubblico dell’aumento del differenziale Btp-bund. Dello stesso tenore, del resto, sono state le frasi che da Bruxelles ha pronunciato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria: pesare attentamente le parole, per non dare ai mercati benzina per poter innescare manovre speculative.
«Una riduzione del premio al rischio sul settore dei bond pubblici è un altro obiettivo cruciale – ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, parlando da Tel Aviv -: all’inizio di questa settimana il differenziale di rendimento con riferimento ai buoni del tesoro tedeschi era superiore ai 270 punti base, più di due volte il livello prevalente all’inizio del 2018, prima delle ultime elezioni generali: i premi sui cds suggeriscono che il differenziale dei rendimenti è salito come risultato di un incremento del rischio di credito e del rischio di ridenominazione delle obbligazioni in una differente valuta. L’elevato livello del debito in rapporto al Pil espone l’Italia alla volatilità dei mercati finanziari con l’ammontare annuale di titoli da rifinanziare intorno ai 400 milioni di euro. La maturità residuale media del debito pubblico è superiore ai 7 anni, perciò l’impatto iniziale del costo è piccolo ma, se l’incremento nei tassi persiste, peserà inevitabilmente sulla spesa. Ridurre il differenziale fra il carico dell’interesse sul debito pubblico e il tasso nominale di crescita del Pil, che è positivo in Italia , a confronto di tassi negativi nella maggior parte degli altri paesi compresa la Grecia, mentre si deve mantenere un adeguato surplus primario, è perciò di vitale importanza».
Finora , ha aggiunto il governatore della Banca d’Italia, la trasmissione di tassi più elevati ai costi dei mutui per famiglie e imprese è stata limitata, grazie all’ampia liquidità delle banche e ai migliorati bilanci delle banche. Ma – ha continuato Visco- segni di tensione stanno cominciando ad emergere: secondo le indagini le condizioni del credito Bankitalia si sono irrigidite, seguendo l’incremento dei costi di fondi e il deterioramento dell’outlook: nel periodo più lungo un elevato premio al rischio inevitabilmente influenzerà l’economia reale.
Sul versante finanziario, le difficoltà più serie poste dalla crisi finanziaria globale e da quella dei debiti sovrani sono sul punto di essere superate: i non performing loans sono stati dimezzati, le coperture sono salite notevolmente e così la capitalizzazione delle banche, anche se l’eredità della recessione continua a o pesare su alcune banche. Nel contesto economico e finanziario, è chiaro quali dovrebbero essere i passaggi più immediati: completare l’unione bancaria , ripensare la gestione delle crisi bancarie e stabilire una unione dei mercati dei capitali ben funzionante: ma al tempo stesso anche le ragioni del discontento e del criticismo verso le istituzioni europee richiedono una risposta.
Dobbiamo lavorare per ripristinare la fiducia reciproca in Europa secondo Visco, Governatore della Banca d’Italia, «l’Italia deve fare la sua parte, lavorando duramente e con costanza per migliorare l’ambiente economico e per un impegno credibile verso una graduale ma significativa riduzione del debito. La speranza è che, dopo le elezioni europee, verranno ristabilite le condizioni per riprendere l’agenda delle riforme e per portarle avanti con rinnovato vigore altrimenti – aggiunge citando una canzone dei Beatles – la strada lunga e ventosa non scomparirà mai».
L’attività economica, segnala infine il governatore, è intanto tornata a segnalare una leggera crescita positiva nei primi mesi dell’anno aumentata dello 0,2 per cento, ma per recuperare pienamente l’Italia deve affrontare la stagnazione della produttività e l alto livello del debito pubblico.
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