MARCO BERTORELLO / AFP
Il lavoro in una fonderia
L’Istat rivede al ribasso la stima di crescita per il 2018 al +0,9% e registra un aumento record del debito al 132,1%, superiore anche al picco registrato nel 2014. Luci e ombre invece sul fronte del lavoro: la disoccupazione a gennaio è ferma al 10,5% ma sale quella giovanile al 33%. Gli occupati aumentano di 21.000 unità sul mese (+0,1%) ma esclusivamente tra gli uomini.
Cresce il lavoro stabile con 56.000 dipendenti fissi in più, mentre diminuiscono i dipendenti a termine e degli autonomi. Secondo il ministro dell’economia Giovanni Tria i dati sul Pil del 2018 “risentono di un fatto già noto, un forte rallentamento nel secondo semestre. Noi abbiamo avuto degli impatti negativi sulla crescita del Pil”.
PIL RIVISTO A +0,9%, DATO SOTTO LE PREVISIONI DEL GOVERNO – Nel 2018 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.753.949 milioni di euro correnti, con un aumento dell’1,7% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è aumentato dello 0,9%. L’Istat rivede cosi’ al ribasso la stima precedente del +1%. Il dato è in forte rallentamento rispetto al +1,6% del 2017 e inferiore alle previsioni del governo di dicembre, che vedevano una crescita all’1% per il 2018. Dal lato della domanda interna si registra una crescita del 3,4% degli investimenti fissi lordi e dello 0,5% dei consumi finali nazionali.
DEBITO RECORD AL 132,1% DEL PIL – Il debito pubblico italiano nel 2018 sale al 132,1% del Pil contro il 131,3% del 2017. Si tratta del livello più alto mai raggiunto, oltre il picco del 131,8% registrato nel 2014. La stima fissata dal governo era pari al 131,7%. Il dato 2018 segna anche un’inversione di tendenza, con il debito che torna a salire dopo 4 anni consecutivi di calo. L’ultima volta che il rapporto debito/Pil italiano è risultato inferiore al 100% risale al 2007, subito prima della crisi, quando si colloco’ al 99,8%.
DEFICIT DEFICIT AL 2,1% NEL 2018, AI MINIMI DAL 2007 – Nel 2018 l’indebitamento netto si è attestato stato al 2,1% del Pil, a fronte del 2,4% registrato nel 2017: si tratta del livello più basso dal 2007 quando l’indebitamento netto si attesto’ all’1,5% del Pil. Il governo aveva stimato un deficit pari all’1,9% del Pil per l’anno. In valore assoluto l’indebitamento è di -37,605 miliardi di euro, in diminuzione di circa 3,9 miliardi rispetto a quello dell’anno precedente. L’avanzo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari all’1,6% (1,4% nel 2017).
DISOCCUPAZIONE FERMA A GENNAIO MA PER GIOVANI SALE AL 33% – A gennaio il tasso di disoccupazione è stabile rispetto al mese precedente, e si attesta al 10,5%. la Disoccupazione cala tra i 25-34enni mentre è in aumento in tutte le altre età, quello dei 15-24enni si attesta al 33,0% in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto a dicembre.
+21.000 OCCUPATI A GENNAIO, BENE CONTRATTI STABILI – Dopo la stasi di dicembre a gennaio gli occupati sono 21.000 in più rispetto a dicembre (+0,1%), per un tasso di occupazione stabile al 58,7%. Si regiatra un aumento consistente dei dipendenti permanenti (+56 mila), mentre si osserva un calo dei dipendenti a termine (-16 mila) e degli indipendenti (-19 mila). La crescita coinvolge esclusivamente gli uomini (+27 mila) mentre risultano in lieve calo le donne (-6 mila). Su base annua l’occupazione cresce invece dello 0,7%, pari a +160 mila unità. Crescono soprattutto i dipendenti a termine (+126 mila) ma si registrano segnali positivi anche per i dipendenti permanenti (+29 mila) e gli indipendenti (+6 mila).
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