«Gli otto miliardi per il taglio generico delle tasse previsti nel Dpb sono ben poca cosa. Bisognerebbe, infatti, intervenire in maniera decisa, senza tentennamenti, con maggiori risorse, ricordando che nel nostro Paese il livello impositivo è altissimo. Nell’area Ocse siamo al terzo posto per cuneo fiscale, e non è certo un bel primato. Le aziende, nello specifico le micro e piccole imprese del comparto Horeca – ristoranti, bar, pub, pizzerie, cocktail bar – hanno bisogno di prendere respiro. Tutto il settore, indispensabile all’economia del Paese, va rimesso in moto».
Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.
«In questo senso è necessario un forte taglio contributivo del cuneo fiscale, impiegando tutte le risorse previste nella Legge di Bilancio per la diminuzione delle tasse», ha spiegato Paolo Bianchini.
«È altresì importante che l’Iva, per le attività di ristorazione, venga abbassata dal 10 al 5 per cento, com’è consentito dalle normative europee. Ricordo che MIO Italia ha consegnato una specifica proposta al Governo lo scorso anno», ha aggiunto Paolo Bianchini.
«I tagli del cuneo fiscale e dell’aliquota Iva serviranno a restituire competitività alle aziende, aiutare la ripresa del lavoro, rendere più soldi alle famiglie, far ripartire i consumi. Obiettivi, questi, che nel nostro Paese dovrebbero costituire una priorità assoluta», ha concluso Paolo Bianchini.