Tra le «criticità» della manovra ci sono anche le misure per la lotta agli evasori fiscali, di cui l’Italia ha il primato in Europa. «Siamo contro l’evasione, è una concorrenza sleale, ma occorre certezza di diritto: le manette arrivano dopo le sentenze e non prima. Su questo non dobbiamo creare gratuità in termini di ansia nel Paese», avverta il leader di Confindustria
Manovra, Rossi (Confindustria): ci aspettavamo più coraggio
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Nella manovra in cantiere ci sono diversi punti di «criticità»: la cosiddetta sugar tax, che «incide sui grandi elementi dell’industria alimentare italiana», e la plastic tax, che «avrà effetti rilevanti in termine di occupazione», negativi. A dirlo è il leader di Confindustria Vincenzo Boccia, a Capri per il convegno annuale di Confindustria Giovani. «Speriamo che si recuperi il buon senso», è l’augurio di Boccia, che rimarca la «cecità» sul punto del governo Conte perchè «invece di penalizzare i comportamenti» pensa a colpire i prodotti.
Tra le «criticità» che Confindustria rileva nella manovra ci sono anche le misure per la lotta agli evasori fiscali, di cui l’Italia ha il primato in Europa. «Siamo contro l’evasione, è una concorrenza sleale, ma occorre certezza di diritto: le manette arrivano dopo le sentenze e non prima. Su questo non dobbiamo creare gratuità in termini di ansia nel Paese».
«Le fibrillazione nel Governo, in senso generale, non aiutano», aggiunge il presidente del sistema confindustriale rispondendo ad una domanda sul difficile confronto in corso nella maggioranza sulle misure della legge di bilancio. «Abbiamo criticato a maggio di quest’anno una idea di presentismo, la tattica, la continua sensazione in questo Paese di essere sempre in campagna elettorale. Preferiremmo che questo Governo anziché dibattere a mezzo stampa dibattesse al suo interno e definisse una linea comune di direzione per il Paese. Questo non aiuta la serenità del mondo dell’economia».
A preoccupare gli industriali è anche la posizione del M5S sullo “scudo” legale per ArcelorMittal che potrebbe mettere a rischio il rilancio dell’ex Ilva di Taranto. Per Boccia serve «un grande atto di responsabilità che invochiamo in capo al Governo»: «Occorre certezza del diritto, aiutare chi investe, all’interno delle regole del gioco e della correttezza. Se continuiamo a fare cose che prescindono dagli effetti dell’economia reale e spaventiamo gli investitori – avverte – non penso che faremo alcun cambiamento, anzi arretreremo in termini economici ed anche sociali».