Nella griglia delle misure quasi certe della manovra trova posto l’obbligo di tracciabilità delle detrazioni al 19% che i contribuenti utilizzano in dichiarazione dei redditi per ridurre il peso dell’Irpef
di Marco Mobili e Giovanni Parente
Stop al contante, card unica per identità e pagamenti
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Il fisco digitale mette nel mirino le detrazioni fiscali. Dopo aver tracciato fatture e scontrini con la telematica il fisco punta a tracciare i pagamenti degli sconti fiscali con cui i contribuenti riducono il peso dell’Irpef. Una digitalizzazione tutta in chiave anti evasione così come è stato per i bonus edilizi per i lavori in casa o quelli per la riqualificazione energetica (dalla caldaie alle finestre) i quali possono essere utilizzati solo se il contribuente paga la sociteà che fa i lavori con bonifico bancario.
Digitalizzazione ad ampio raggio
Tra i bonus fiscali a cui la manovra di bilancio punta a estendere la tracciabilità del pagamento ci sarebbero le spese funebri e quelle per l’istruzione. Quelle per la scuola, ad esempio, sono costate allo Stato nel 2017 oltre un miliardo di euro distribuito su una platea superiore ai 2 milioni di contribuenti. Sotto osservazione anche le modalità di pagamento per le spese che ogni famiglia sostiene per le attività sportive dei ragazzi. In questo caso a essere chiamati a tracciare i pagamenti delle iscrizioni in piscina, a danza, al tennis o al rugby, sempre stando ai numeri del dipartimento, sono almeno 2 milioni di contribuenti che presentano il conto al fisco per ottenere uno sconto medio di 209 euro (complessivamente per lo sport dei ragazzi lo Stato restituisce oltre 412 milioni).
Le spese sanitarie e di assistenza alla famiglia
La digitalizzazione delle detrazioni dovrebbe ampliarsi a tutte le spese sanitarie, così come oggi avviene con gli scontrini parlanti delle farmacie. L’idea sarebbe anche in questo caso, così come per le spese funebri o lo sport bonus, di riconoscere la detrazione al 19% di tutte le spese mediche sostenute comprese quelle come quelle ad esempio in alcuni studi medici dove non è mai facile trovare un Pos e non in rari casi una ricevuta o una fattura, l’attenzione dell’amministrazione finanziaria si potrebbe concentrare ad esempio sulle spese per addetti all’assistenza personale o meglio le badanti. Dai dati delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2018 per l’anno d’imposta sono poco più di 128mila i contribuenti che hanno portato in detrazione del 19% le spese sostenute per assistere familiari. A questi contribuenti lo Stato ha riconosciuto in media uno sconto d’imposta di 1.877 euro a testa per un totale di 240,3 milioni di euro.