Da Palazzo Chigi un freno sugli emendamenti: il testo non va stravolto. Ma M5S e IV insistono con le loro modifiche. E dai ministeri già pronti 200 ritocchi
di Marco Mobili e Marco Rogari
Manovra in Senato: il calendario della sessione di Bilancio
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La caccia alle risorse per modificare la plastic tax, incentivando maggiormente il riciclo e il compostaggio, e la stretta sulle auto aziendali, esentando anzitutto i contratti in essere. La blindatura di alcuni correttivi selezionati: da quelli al decreto fiscale sugli appalti e le indebite compensazioni fino al pacchetto famiglia nel Ddl di Bilancio. Ma soprattutto la gestione in Parlamento dei due provvedimenti che compongono la manovra per evitare il rischio di trappole e di assalti alla diligenza. Che avrebbero l’effetto di mettere in pericolo la tenuta della maggioranza.
Conte blinda la manovra dagli assalti
Sono stati questi i piatti forti del vertice serale di maggioranza del 14 novembre a Palazzo Chigi durato circa un’ora e al quale hanno partecipato una sessantina di esponenti della maggioranza tra ministri e sottosegretari, capigruppo delle due Camere e nelle commissioni economiche, capi delegazione e relatori dei due testi. Con Giuseppe Conte che ha subito detto a chiare lettere che è sì necessario un «dialogo costante» ma «il testo non può essere stravolto nei suoi contenuti essenziali».
Renzi e Di Maio divisi dal carcere agli evasori
Italia viva ribadisce però che presenterà i suo correttivi no tax e non farà marcia indietro sullo stop al carcere per gli evasori. Che continuerà invece ad essere difeso dal M5S. Una vera e propria intesa non sembra essere stata trovata. Eppure fin dalla convocazione della riunione l’obiettivo era proprio di compattare la maggioranza su metodo e tempi prima che entri davvero nel vivo la partita parlamentare sulla manovra. Che si potrebbe giocare anche sui circa 200 emendamenti governativi già preparati dai vari ministeri. Lunedì infatti scade il termine per la presentazione dei correttivi alla manovra al Senato e si cominciano a votare le proposte di modifica alla Camera al decreto fiscale. Comprese quelle ripescate dopo i ricorsi contro le inammissibilità del giorno precedente. A cominciare dalla prima rimodulazione dell’Iva con l’aliquota dal 22 al 10% sui prodotti per l’igiene intima femminile e sul bonus fino a 250 euro per l’acquisto di airbag di moto e motorini.
La necessità di blindare il più possibile il cammino parlamentare della manovra è stata sottolineata da Conte: «Vi invito tutti a considerare lo spirito di squadra anche nelle aule parlamentari», ha detto il premier. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento D’Incà si è soffermato, con tanto di slide, sul nodo tempi. A puntare su una gestione ordinata dei due provvedimenti è stato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri che ha auspicato «moderazione» nei ritocchi al Ddl di Bilancio e che ieri mattina ha incontrato i senatori Dem di Palazzo Madama. «Ottimo incontro con i senatori Pd. Lavoreremo insieme per migliorare norme su plastica usa e getta e auto aziendali (5% della manovra) con soluzioni studiate e condivise», ha scritto su Twitter il ministro.
La tabella di marcia
Le due correzioni dovrebbero essere inserite nel primo passaggio del Ddl di bilancio al Senato. La tabella di marcia prevede dal 25 novembre al 2 dicembre le votazioni in commissione Bilancio. Che dovrà lavorare fino al 2 dicembre per trasmettere il testo in Aula il giorno successivo. Tra il 3 e il 6 dicembre, infatti, dovrebbe arrivare il primo “sì” di Palazzo Madama. Dal 9 il provvedimento passerebbe al vaglio della Camera che dovrebbe dare il suo via libera prima delle festività natalizie. Con un nuovo passaggio al Senato per l’ok finale nell’ultima settimana di dicembre. Il decreto fiscale, invece, dopo il disco verde di Montecitorio, atteso tra il 25 e il 29 novembre, dovrebbe concludere subito la sua corsa al termine del passaggio a Palazzo Madama.