Il viceministro Misiani: il maxi-emendamento è stato trasmesso a Palazzo Madama, il vertice di maggioranza si occuperà di altro. Polemica per la norma sulla canapa
di R.Fe.
Roma. L’aula del Senato (Ansa)
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Arriva oggi nell’aula del Senato il maxi-emendamento alla manovra (quasi mille commi) su cui verrà posta la fiducia. La vigilia è segnata da una doppia polemica: la presunta mancanza di coperture per la serie di micro-misure (oltre cinquanta) inserite durante l’esame in commissione Bilancio e la presenza dell’intervento sulla canapa industriale, confermato nella versione trasmessa ieri sera a Palazzo Madama.
Le coperture
Sul primo punto (coperture) è arrivata la precisazione via Twitter del viceministro all’Economia Antonio Misiani: «Due fake news da smentire in un colpo solo: 1) i 700 milioni di coperture mancanti sono una leggenda metropolitana: gli interventi di Ragioneria dello Stato sono minimi; 2) il maxi-emendamento è stato trasmesso al Senato, il vertice di maggioranza (previsto per oggi, ndr) si occuperà di tutt’altro».
Più tardi fonti di via XX Settembre facevano sapere che «il ministero dell’Economia ha completato l’esame del maxi- emendamento e della verifica delle relative coperture». Con questo esito: «Il testo è stato trasmesso al Senato in vista del voto di domani in una forma pressoché identica a quella votata in commissione, con interventi minimi sul fronte delle coperture». Il vertice di maggioranza previsto a Palazzo Chigi domani sera, aggiungono dal minstero, insomma, «non riguarderà i temi della legge di bilancio ma altri dossier sul tavolo del Governo».
La Cannabis light
L’altro punto che ha agitato la vigilia del primo via libera alla manovra (il testo passerà alla Camera per essere approvato senza modifiche per poter rispettare il limite del 31 dicembre, oltre il quale scatterebbe l’esercizio provvisorio) è la presenza, voluta da M5S, della misura sulla canapa industriale. La modifica riguarda il testo unico per gli stupefacenti
e stabilisce che, aveva spiegato il senatore M5s Matteo Mantero che aveva presentato la proposta di modifica, «sotto il 5% di Thc la canapa non si può considerare sostanza stupefacente». Nell’ultima bozza del testo la norma compare.
Ma sul tema l’opposizione continua ad attaccare: domenica Mattteo Salvini ha parlato di «Stato spacciatore» e Giorgia Meloni ha annunciato che «Fratelli d’Italia si batterà per cancellare questa follia». Interventi che hanno spinto i Cinque Stelle a chiedere «terzietà» alla Presidenza del Senato cui spetta il giudizio di ammissibilità degli emendamenti. «Ci auguriamo non vi sia» una «mannaia di natura politica» avvertono fonti del M5S perché la valutazione «dovrebbe essere puramente tecnica. In tal caso sarebbe grave». Dall’ufficio stampa di Palazzo Madama arriva la rassicurazione: «Il presidente del Senato, così come la terzietà connaturata al suo ruolo impone, per l’ammissibilità degli emendamenti non entra mai nel merito dei provvedimenti ma si limita a valutarne esclusivamente gli aspetti tecnici».