La proposta di legge di iniziativa popolare “Ero straniero” (la campagna promossa tra gli altri da Radicali Italiani, Acli, Arci, Asgi) modifica la legge Bossi-Fini facendo uscire dall’ombra i tanti immigrati irregolari. Sono circa 530mila, pronti a diventare 670mila entro il 2020
di Andrea Gagliardi
Minori e soli, 70mila migranti cresciuti in Italia
2′ di lettura
Riprenderà la prossima settimana alla Camera l’esame della proposta di legge di iniziativa popolare “Ero straniero” (la campagna promossa tra gli altri da Radicali Italiani, Acli, Arci, Asgi, Legambiente), che modifica la legge Bossi-Fini sull’immigrazione prevedendo l’introduzione di canali di ingresso per lavoro che facilitino l’incontro dei datori di lavoro italiani con i lavoratori dei Paesi terzi, e la regolarizzazione degli stranieri radicati nel territorio. Un provvedimento di emersione, quest’ultimo, rivolto ai cittadini stranieri che lavorano nel nostro Paese, ma non hanno i documenti in regola per essere assunti.
Ma quanti sono gli immigrati irregolari in Italia? Circa 530mila (dati Ismu), pronti a diventare 670mila entro il 2020. La loro regolarizzazione varrebbe un miliardo di entrate fiscali ogni anno. Per questo i promotori della campagna “Ero straniero” propongono un «provvedimento straordinario» che faccia uscire dall’ombra i tanti immigrati irregolari.
Dalla regolarizzazione quasi un miliardo di entrate fiscali
«Ci rivolgiamo – hanno detto i promotori – a governo e Parlamento, impegnati in queste settimane con la manovra, con un semplice calcolo: con un provvedimento di emersione dal nero e regolarizzazione, entrerebbe almeno un miliardo di euro ogni anno per lo Stato. Considerando l’emersione per 400 mila persone, quindi non per tutti, e considerando che il reddito medio mensile di un lavoratore in Italia è di 20.000 euro lordi l’anno, si avrebbe a regime una entrata di 2.232 euro all’anno a persona, che per 400 mila persone fa 893 milioni di euro di
gettito fiscale».
Gli obiettivi della proposta di legge
Scopo della proposta di legge (per la quale nel 2017 sono state raccolte 90mila firme) dal titolo “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari”, è modificare l’attuale Testo unico sull’Immigrazione. A partire da due aspetti centrali: l’introduzione di canali di ingresso per lavoro che facilitino l’incontro dei datori di lavoro italiani con i lavoratori dei Paesi terzi, questi ultimi da selezionare anche attraverso intermediari sulla base delle richieste di figure professionali dall’Italia; la possibilità di regolarizzare gli stranieri radicati nel territorio che si trovino in situazione di soggiorno irregolare a fronte della disponibilità di un lavoro o di legami familiari, sul modello di Spagna e Germania.Di qui l’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione; la reintroduzione del sistema dello sponsor; l’effettiva partecipazione alla vita democratica col voto amministrativo .
Prossima settimana ddl in commissione
«Ripartono la prossima settimana – ha annunciato il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5s). – le audizioni sulla proposta di legge di iniziativa popolare ‘Ero straniero’». Il testo era stato incardinato un anno fa con la sola illustrazione del testo da parte del relatore Riccardo Magi (+Europa). «Sono tanti a sostenere – ha proseguito – che il decreto flussi annuale non garantisce più i fabbisogni del mercato del lavoro. Lo dimostrano i dati: a inizio luglio erano più di 44mila le domande presentate per i lavoratori stagionali a fronte di 18mila ingressi autorizzati».