Via libera con 315 voti a favore, 221 contrari e un astenuto. Dopo l’approvazione finale passaggio al Senato che dovrà approvarlo entro il 29 febbraio
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La Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto legge Milleproroghe con 315 voti a favore, 221 contrari e un astenuto. Dopo la votazione (avvenuta con modalità palese e per appello nominale) l’Assemblea è passata all’esame dei circa duecento ordini del giorno che sono stati presentati sul testo. In serata l’aula ha ripreso l’esame del provvedimento. Il governo ha reso il parere sugli ordini del giorno, che saranno però votati domani, 20 febbraio quando, a seguire, ci sarà il voto finale sul provvedimento. Il decreto passerà poi all’esame del Senato: verrà blindato perché deve essere convertito entro il 29 febbraio.
All’inizio il Milleproroghe contava 43 articoli e 166 commi. Poi sono arrivati gli emendamenti che, nei lavori delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio della Camera, lo hanno fatto lievitare
a 434 commi. In pratica il provvedimento ha assunto le sembianze di una manovra bis. Molte le micromisure ma ci sono interventi di peso come la norma che pone le premesse alla revoca della concessione ad Aspi.