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Ministro Tria: adelante col taglio Irpef, ma con juicio. Dovrà essere graduale

Il ministro dell’Economia non chiude nessuna possibilità di realizzare le misure contenute nel programma di governo: “si può costruire una strategia politica economica coerente anche se è partita da una campagna elettorale non del tutto coerente”

Partire con il taglio dell’Irpef ma in modo graduale e nel rispetto dei vincoli di bilancio. E finanziare la flat tax con il riordino della “massa” di sconti fiscali. E’ la rotta indicata dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in vista della legge di bilancio. Intervenendo alla Summer School di Confartigianato il ministro ha parlato delle misure allo studio proprio mentre al Viminale era in corso il vertice della Lega per fare il punto sulla manovra. 
   Nessun contrasto all’interno dell’esecutivo, ha assicurato il responsabile del Tesoro. “Contrasti non ci sono. Mi trovo bene, il mio è un lavoro molto interessante”, ha detto sottolineando che “si può costruire una strategia politica economica coerente anche se è partita da una campagna elettorale non del tutto coerente”. E in questa ottica va inquadrato anche il taglio dell’Irpef che, ha precisato, “deve essere un’operazione graduale”. “Io sono molto favorevole a partire” con “un accorpamento e una riduzione delle aliquote per i redditi familiari”, ha detto Tria evidenziando che è necessario “trovare spazi per partire gradualmente, compatibilmente con i vincoli di bilancio”. Anche la flat tax, ha spiegato, è una misura che “richiede tempo” e “va finanziata con le tax expenditure”. Il ministro ha assicurato che la pace fiscale “ci sarà” ma nell’ambito della riforma fiscale e ha voluto lanciare un messaggio rassicurante sugli impegni di bilancio. 


   

“Bisogna continuare la riduzione del rapporto debito/Pil”, ha assicurato precisando che “nell’anno in corso ci sarà una correzione dello 0,1%”. ma bisognerà “aspettare gli ultimi dati. L’importante è non avere un peggioramento strutturale del bilancio ma anzi un leggero miglioramento”, ha aggiunto il ministro.

“E’ inutile cercare qualche miliardo in più sul deficit se poi ne perdiamo altrettanti o di più sul lato della spesa per interessi, è una questione di buon senso”, ha ribadito. 
   Nel Def tendenziale di aprile presentato dal governo Gentiloni il rapporto debito/Pil era previsto in calo di un punto percentuale dal 131, 8% nel 2017 al 130,8% nel 2018 e al 128% nel 2019. L’esecutivo M5s-Lega presenterà la nota di aggiornamento al Def con il quadro programmatico il 27 settembre. 
   Quanto al reddito di cittadinanza, ha chiarito Tria, “il problema è come lo si disegna”, perché “aiuta la crescita se è disegnato bene”. “Ci sono molte questioni, importante è declinarle in modo coerente” e, ha aggiunto, “bisogna valutare qual è il costo addizionale, bisogna vedere quanto serve in più” perché ci sono già altri strumenti per la lotta alla povertà. 

   Sul ruolo di Cdp il ministro non ha dubbi. “Non so se deve diventare una nuova Iri ma non deve essere una nuova Gepi con un intervento in imprese più o meno decotte”. La Cassa, ha spiegato, “è un soggetto partecipato, controllato dal Mef, ma è un soggetto privato e ogni azione deve essere correlata al calcolo economico” altrimenti, ha osservato, “se viene registrato nel settore pubblico, ci sarebbe un salto del rapporto debito/Pil a cui non voglio neanche pensare”. “Bisogna stare attenti a come si usa questo strumento – ha concluso Tria – in un certo senso è il nostro fondo sovrano ma staccato dalla pubblica amministrazione e come ogni fondo sovrano si muove secondo il calcolo economico”. 
   Infine le grandi opere. L’auspicio è che il gasdotto Tap e la Tav vengano realizzati. “Personalmente spero che si facciano e che il problema si sblocchi, che ci sia una soluzione anche perché si tratta di grandi collegamenti internazionali”, ha aggiunto. 
   E la manovra è stata al centro del secondo vertice della Lega. Una riunione di circa due ore definita “positiva e costruttiva” in cui Matteo Salvini ha chiamato a raccolta i responsabili e gli esperti economici per fare il punto sulle misure allo studio. Ribadite le priorità : revisione della legge Fornero, flat tax e pace fiscale. “Nei prossimi giorni – spiega una nota di partito – ci saranno approfondimenti e verifiche sui temi singoli in vista della manovra economica” che, viene assicurato “favorisca soprattutto la crescita”. 

Fonte: Agi

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