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Moody’s: da Covid 18 miliardi di minori entrate per le Regioni

Serviziolo studio

L’agenzia attende un calo senza precedenti delle entrate del settore pubblico locale nelle cinque principali economie europee, Italia compresa. Ma le regioni del nostro Paese, a partire dalla Lombardia, sono sufficientemente solide da reggere allo shock

di Stefania Arcudi

L’agenzia attende un calo senza precedenti delle entrate del settore pubblico locale nelle cinque principali economie europee, Italia compresa. Ma le regioni del nostro Paese, a partire dalla Lombardia, sono sufficientemente solide da reggere allo shock

1 luglio 2020


2′ di lettura

La pandemia di coronavirus causerà «un calo senza precedenti delle entrate del settore pubblico locale» nelle cinque principali economie europee, tra cui l’Italia, nel 2020-2021 e porterà a «una crescita significativa del loro indebitamento». E’ quanto emerge da un report di Moody’s Public Sector Europe, sottolineando che la riduzione complessiva delle fonti di entrata per regioni ed enti locali in Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito si assesterà attorno a 77 miliardi di euro, pari al 6% delle entrate correnti aggregate nel 2020.

La pandemia, che sta mettendo alla prova le economie europee e mondiali, avrà «un impatto duro» sulle entrate di Regioni ed enti locali italiani, «sebbene abbiano una moderata correlazione con il ciclo economico», ha detto a Radiocor Massimo Visconti, vice president-senior credit officer di Moody’s, commentando il report. L’agenzia si aspetta che i provvedimenti statali compensino circa il 60% delle minori entrate, lasciando agli enti l’onere di assorbire la restante parte pari al 3% delle entrate correnti. “

«E’ atteso per le regioni italiane un calo delle entrate di oltre 18 miliardi nel 2020, soprattutto entrate cicliche, Iva e Irpef, ma anche per esempio parcheggi e trasporto pubblico. Le minori entrate saranno coperte inizialmente per circa 11 miliardi dallo Stato in modo da assorbire parzialmente shock». E’ tuttavia possibile, ha detto Visconti, che «la manovra di luglio possa aumentare ulteriormente le coperture».

Detto questo, «le regioni italiane hanno un’adeguata capacità di assorbire lo shock, pur partendo da posizioni diverse, e con la ripresa del ciclo economico ci sarà anche un progressivo aumento entrate, con un ritorno ai livelli pre-Covid nel 2022», ha detto, spiegando che in generale le regioni italiane «sono entrate in questa fase con finanze buone, vengono da anni di consolidamento dei conti pubblici, quasi tutte hanno un pareggio di bilancio e buon livello solidità e con misure aggiuntive possono fare fronte allo shock e superare tranquillamente questo periodo».

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In particolare, la Lombardia, che partiva da una situazione più florida, ma è stata la più colpita dall’emergenza sanitaria, «aveva un bilancio solido, buona liquidità che è usata e sarà usata per gli interventi che saranno necessari. Quindi potrà affrontare bene la crisi», ha detto Visconti, spiegando che forse ci dovrà essere qualche ripensamento sulla destinazione degli investimenti, per esempio sul settore sanitario, «ma dal punto di vista del merito creditizio non vediamo nessun problema».

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