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Moscovici, l’amico degli italiani, interviene prontamente e spranga la “manovra del popolo”

Il rapporto deficit-PIL al 2,4%, ottenuto dal governo, peraltro inferiore a quello dei precedenti esecutivi che hanno impoverito l’Italia, irrita l’Ue perché non va a vantaggio dei partiti, delle banche e della finanza ma dei tanti italiani indigenti

“Voglio continuare il dialogo con le autorità italiane, dicendo che rispettare le regole non è per noi, ma è per loro, perché quando un paese si indebita, si impoverisce”: Pierre Moscovici ospite della tv francese Bfm, continua con i suoi pizzini. “Se gli italiani continuano a indebitarsi, cosa succede? Il tasso di interesse aumenta, il servizio del debito diventa maggiore. Gli italiani non devono sbagliarsi: ogni euro in più per il debito è un euro in meno per le autostrade, per la scuola, per la giustizia sociale”. Indebitarsi, secondo l’interpretazione esoterica di Moscovici, significa evitare di farsi prestare denaro da banche e finanziarie (quasi sempre di proprietà delle banche) a tassi da usura e vivere decorosamente sopra la soglia di povertà o liberare gli imprenditori dai ricatti conseguenti alla mancanza di liquidità.

“E’ verosimile che il deficit strutturale dell’Italia aumenterà”, e dopo aver valutato la manovra abbiamo “diverse risposte”. Ma “”la mia riflessione di stamattina è semplice: non abbiamo interesse a una crisi tra la Commissione e l’Italia”. Certo che non hanno interesse, lassù a Bruxelles: un Paese sostanzialmente solido come l’Italia che versa all’Unione europea miliardi di contributi ogni anno metterebbe in crisi un sistema oppressivo che da anni ci porta alla recessione, liberandoci dall’imperialismo franco-tedesco che domina l’Europa. Poi arriva la carota: “Delle sanzioni sono teoricamente possibili, è previsto dai trattati ma io non sono nello spirito da sanzioni, non lo sono mai stato”, sottolinea Moscovici parlando dell’Italia. “Farò in modo, nel mio dialogo con le autorità italiane, che l’Italia resti nello spirito comune”, ha aggiunto, ricordando che “pacta sunt servanda, le regole vanno rispettate, e queste regole non sono stupide: se il debito sale creiamo una situazione instabile”. Soprattutto a discapito dell’establishment e della nomenklatura che da molto tempo, con la complicità di governanti venduti, ci ha trasformato in sudditi. Meglio il sovranismo dell’imperialismo.
 

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