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Natale: Confcommercio, meno regali, spesa cala del 18%

(ANSA) – ROMA, 30 NOV – Per i regali di Natale si spenderanno
in Italia 7,3 miliardi quest’anno, il 18% in meno rispetto allo
scorso anno, secondo le previsioni dell’ufficio studi di
Confcommercio. E solo il 74% dei consumatori farà regali, il
minimo mai registrato in questa analisi, in “forte riduzione”
dal quasi 87% del 2019. “Tredicesime più leggere, incertezza
economica e restrizioni derivanti dalla pandemia frenano i
consumi delle famiglie a dicembre con un calo del 12% rispetto
all’anno scorso. Ma – afferma l’ufficio studi – la voglia di
reagire alla crisi c’è: chi può spenderà per i regali una cifra
solo un po’ più bassa di quella dello scorso anno (164 euro a
testa conto i quasi 170 del 2019)”. I consumi di dicembre e del Natale, nell’anno del Covid, con
un calo del 12% rispetto al 2019 rappresentano comunque “una
piccola ripresa dopo la tragedia” visto che l’intero 2020 vede
una riduzione del 15%, secondo il direttore dell’Ufficio Studi
Confcommercio, Mariano Bella.
    Dicembre, che per i consumi commercializzabili vede ridursi
il suo valore economico da 81 a 73 miliardi, “resta comunque il
mese più importante dell’anno, e potrebbe valere ancora di più
se ci fossero condizioni più favorevoli di contesto e di
fiducia: molti italiani potrebbero spendere le risorse
involontariamente accumulate durante il lockdown per mancanza
oggettiva di opportunità di consumo”, afferma Confcommercio. La
confederazione si aspetta “una reazione vitale per l’oggi e una
promessa per il futuro: come già accaduto nel terzo trimestre
dell’anno, le famiglie sono pronte a fare la loro parte, quando
la fiducia migliorerà”.
    “Sarà un Natale difficile anche dal punto di vista
economico. La crisi rallenta i consumi e l’emergenza Covid
obbliga ancora molte imprese a restare chiuse come quelle della
ristorazione. Ma c’è tanta voglia di ripartire che va
incoraggiata”, commenta il presidente di Confcommercio, Carlo
Sangalli. “Bene, come da noi richiesto, che l’ultimo decreto
preveda l’esonero degli oneri fiscali per le imprese più
penalizzate. Un’attenzione necessaria – continua Sangalli – che
chiediamo anche per gli indennizzi che devono essere ancora
rafforzati”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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