(ANSA) – GENOVA, 16 DIC – Il 2020 si è chiuso in sostanziale
pareggio per la cantieristica nautica, che ha recuperato dopo il
lockdown, mentre è andata peggio per la parte dei servizi più
legata al turismo: charter, porti, agenzie nautiche e broker.
Per l’anno nautico in corso, che si chiuderà a settembre, le
previsioni però sono positive: due aziende su tre dell’industria
nautica indicano una crescita e solo il 7% una possibile
contrazione. E’ il risultato in sintesi dell’indagine condotta
fra gli associati dall’ufficio studi di Confindustria Nautica e
presentata oggi in occasione dell’assemblea generale annuale. Il
44% delle imprese della cantieristica nautica intervistate sul
trend del fatturato 2020 indica una crescita e il 41% una
contrazione. Per accessori e motori la riduzione è analoga
mentre il 35% indica stabilità. “L’industria nautica potrebbe
pertanto chiudere il 2020 con una sostanziale stabilità rispetto
all’anno precedente” riassume Stefano Pagani, responsabile
dell’Ufficio studi. Più pesante la situazione per il turismo
nautico che sconta gli effetti della pandemia sugli spostamenti
internazionali. Se per la portualità e i servizi circa il 57%
del campione segnala una riduzione di fatturato, il dato sale
all’82% per il charter nautico e per 2 imprese su 3 la
contrazione è superiore al 20%. Per il futuro però le
previsioni sono più ottimistiche rispetto al consuntivo 2020
anche per il turismo nautico: 44% crescita e 50% stabilità per
marina e servizi, 50% crescita e 26% stabilità per il charter.
Nell’assemblea, aperta dall’incontro pubblico “Filiera nautica:
l’unione, la forza”, il presidente di Confindustria Nautica,
Saverio Cecchi ha ripercorso i risultati più significativi
dell’attività istituzionale, fra cui l’approvazione del
correttivo al Codice della nautica, il provvedimento
dell’agenzia delle entrate che ha consentito di salvare il
leasing nautico e gli strumenti di supporto alle imprese
nautiche di Ice Agenzia e Simest. (ANSA).
Fonte Ansa.it