Nella bozza di 15 articoli del decreto crisi d’impresa entrano le novità: basterà una mensilità di contribuzione nell’ultimo anno, anziché le attuali tre, per poter avere la dis-coll, maternità e congedi parentali e l’indennità di malattia e ricovero ospedaliero
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Più tutele per i rider, ma non solo. I collaboratori e le altre categorie iscritte alla gestione separata Inps entrano, come già annunciato dal Sole 24 Ore, nel decreto crisi d’impresa che recupera una proposta già avanzata nei mesi scorsi, che allarga il raggio d’azione alla disoccupazione. Basterà una mensilità di contribuzione nell’ultimo anno, anziché le attuali tre, per poter avere la dis-coll, maternità e congedi parentali e l’indennità di malattia e ricovero ospedaliero. Questa indennità viene aumentata al 100%, producendo un incremento anche di quella per malattia.
L’intesa M5S-Lega prevede copertura obbligatoria Inail
La normativa sui rider è frutto l’intesa tra M5S e Lega. La norma «è pronta», hanno reso noto fonti della maggioranza, e dovrebbe entrare nel decreto legge su crisi aziendali e tutele delle categorie deboli. La conferma è arrivata in una diretta Facebook di Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. Di Maio ha voluto ricordare come «il primo incontro al ministero» sia stato dedicato alle «piattaforme del food delivery». Ci sarebbe la copertura obbligatoria Inail e un mix tra paga oraria e cottimo, che non subirebbe quindi uno stop totale. Per loro Di Maio ha parlato di «tutele assicurative, rimborsi spese, assistenza sanitaria e un salario minimo», per questi lavoratori «che hanno come datore di lavoro una app». La paga in base alle consegne, si legge nella bozza di decreto, dovrà essere «in misura non prevalente», mentre si riconoscerebbe la paga oraria a condizione che, per ogni ora si accetti «almeno una chiamata». Le norme precedentemente allo studio prevedevano, invece, il divieto di retribuzione a cottimo. Il primo tentativo di intervenire sul tema rider risale al decreto dignità della scorsa estate, il secondo al decretone, ma fu esclusa perché la norma venne ritenuta estranea per materia.
I tentativi precedenti prevedevano il divieto di retribuzione a cottimo
Le norme precedentemente allo studio prevedevano anche il divieto di retribuzione a cottimo. Il primo tentativo risale al decreto dignità della scorsa estate, il secondo al decretone, ma fu esclusa perché la norma venne ritenuta estranea per materia. Finora sono stati fatti molti tentativi di estendere tutele e diritti ai rider, lavoratori che consegnano i pasti a domicilio, organizzati tramite App. L’ultimo quello di inserire la normativa nel corso dell’esame al Senato del decreto Cultura.
La relatrice Loredana Russo (M5S) aveva presentato un emendamento – poi giudicato inammissibile per estraneità di materia – sulla falsariga di quanto già proposto in primavera con il decreto crescita, che introduceva una «tutela del lavoro tramite piattaforme digitali», prevedendo tra l’altro la copertura Inail per «i lavoratori impegnati in attività di consegna di beni per conto altrui, in ambito urbano» e su «due ruote». La proposta, prima di essere espunta, era stata però corretta sempre dalla maggioranza, con un testo firmato da entrambi i capigruppo, Massimo Romeo (Lega) e Stefano Patuanelli (M5S), che ora entrerebbe, di fatto, nel nuovo decreto che potrebbe arrivare sul tavolo dell’ultimo consiglio dei ministri prima della pausa estiva.
In arrivo norme per stabilizzare tutti i precari Anpal
Sempre nel decreto crisi d’impresa, Anpal servizi potrà stabilizzare tutti
i suoi precari. Nella bozza del decreto ci sono anche norme che consentiranno alla società, come si legge nella relazione, di «procedere a una modifica della composizione contrattuale del proprio organico (dei lavoratori a tempo determinato e collaboratori) all’interno della riorganizzazione» legata al reddito di cittadinanza.