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Nuovo allarme dell’Ocse su Pil, deficit e debito pubblico italiano

 

Resta l’allarme dell’Ocse sulla situazione economica dell’Italia. Secondo l’Economic Outlook presentato il 21 maggio a Parigi, la crescita del nostro Paese ristagnerà nel 2019 e resterà «modesta», allo 0,6%, nel 2020.

ALLARME DEFICIT E DEBITO PER IL 2020

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha rilevato anche prospettive negative per i conti pubblici. Nel rapporto si stima che il rapporto deficit/Pil dell’Italia dovrebbe crescere ulteriormente, dal 2,4% del 2019 al 2,9% nel 2020, portando il debito pubblico al 135% del Pil nello stesso anno. La bassa crescita e l’aumento della spesa faranno aumentare il rapporto deficit/Pil dal 2,1% del 2018 al 2,4% del 2019. La manovra presentata dal governo giallo-verde per il 2019, ha scritto l’organismo internazionale con sede a Parigi, «prevede misure nette pari allo 0,6% del Pil, per lo più consistenti in una maggiore spesa sociale attraverso un nuovo regime di prepensionamento (per un periodo di tre anni) e un nuovo e schema di reddito minimo garantito più generoso (reddito di cittadinanza)«. «Queste politiche espansive», ha avvertito, «verranno compensate solo in parte da tagli alla spesa di almeno 2 miliardi di euro come concordato con la Commissione europea e maggiori imposte sul reddito d’impresa». Le stime fanno inoltre presupporre che il governo «farà attuare solo circa la metà dei previsti aumenti dell’Iva nel 2020, pari a circa l’1,3% del PIL in totale». Per questo, e ipotizzando che non vi siano altri «importanti cambiamenti politici».

ITALIA VULNERABILE PER L’ALTO LIVELLO DI DEBITO

L’elevato rapporto tra debito pubblico e Pil tiene l’Italia in una posizione «vulnerabile rispetto alle variazioni dei tassi di interesse, limitando le scelte politiche per stimolare la crescita e perseguire obiettivi sociali», hanno sottolineato gli esperti dell’Ocse. L’organismo internazionale ha quindi quindi il governo ad attuare un «piano di riforma a medio termine chiaro e credibile per stimolare la crescita e ridurre il rapporto debito/Pil». Un «prerequisito», ha aggiunto l’organismo, per migliorare la «credibilità» di bilancio e ridurre i tassi di interesse che pesano sul debito italiano.

ALLARME DISOCCUPAZIONE PER DONNE E GIOVANI

Nel documento si parla anche del mercato del lavoro sottolineando che la disoccupazione dell’Italia ha «smesso di diminuire e resta alta, soprattutto tra giovani e donne». Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, inoltre, il lento aumento del tasso di disoccupazione e la crescita dei risparmi delle famiglie «trattiene i consumi privati, in un contesto in chi la bassa domanda esterna e le tensioni commerciali a livello globale colpiscono l’export».

«LA SPESA SOCIALE RIDURRÀ LA POVERTÀ»

Nell’analisi Ocse non è però tutto negativo. Nel dossier si legge anche che «il previsto e sostanzioso aumento delle spese sociali aiuterà a ridurre la povertà», ma si evidenzia che la spesa sociale «dovrebbe essere equa tra generazioni e al tempo stesso promuovere anche la crescita dell’occupazione, in particolare tra donne e giovani».

 

 

 

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