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Nuovo codice appalti, Cracolici: avviato iter per costituire osservatorio che contrasti la gestione arbitraria

Il nuovo codice degli appalti troverà attuazione dal primo luglio

Il nuovo codice degli appalti e le possibili misure di prevenzione della corruzione sono stati al centro dell’audizione di oggi della commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, che ha ascoltato i rappresentanti delle varie associazioni di categoria, dall’Ance alla Cna, dalla Confartigianato all’Unicoop, da Confindustria a Legacoop, ma anche AGCI, Casa Artigiani e Confcooperative della Sicilia.

“Le associazioni hanno manifestato non poche perplessità sul nuovo codice degli appalti che troverà attuazione dal primo luglio e che presenta per la nostra regione rischi enormi – ha detto il presidente Cracolici – dalle modalità di affidamento diretto da parte delle stazioni appaltanti, per lavori fino a 140mila euro, a quelle con procedure negoziate da 140mila euro a 5 milioni e 300mila euro, ovvero che prevedono inviti, senza gara, e con un numero limitato di imprese, da 5 a 10, a cui affidare i lavori. Inoltre, tra i problemi evidenziati del nuovo codice, il subappalto a cascata determina il rischio che le imprese aggiudicatarie siano soltanto scatole vuote senza avere specifiche competenze nel settore dei lavori da realizzare. Sono stati inoltre evidenziati limiti al sistema dei controlli che rischiano di produrre caos amministrativo e meccanismi di arbitrio sulla gestione delle opere pubbliche”.

Il presidente ha poi ribadito l’intenzione di costituire un osservatorio sulla gestione degli appalti per agire anche attraverso la stipula di protocolli di legalità, coinvolgendo gli enti appaltanti e le associazioni di categoria per monitorare il sistema e introdurre degli elementi correttivi “che possano dare certezza alle procedure e alle modalità di realizzazione delle opere – ha aggiunto Cracolici – superando le diverse problematiche che si paleseranno. Individuando sistemi come il bando-tipo al quale tutte le stazioni appaltanti si dovranno uniformare, e creando delle banche-dati in grado di monitorare in modo permanente le tipologie di imprese che opereranno nel mercato degli appalti pubblici”.

Il presidente Cracolici ha poi annunciato che estenderà al governo della Regione, ai sindaci dei Comuni, alle stazioni appaltanti degli uffici degli UREGA alle camere di commercio e agli uffici delle prefetture l’intenzione di costituire l’osservatorio sugli appalti in Sicilia, per garantire maggiore trasparenza.

 

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