Come si ricorderà le nuove disposizioni sono sperimentali come “Quota 100” e destinate a un rigoroso vaglio alla fine del 2021 prima di deciderne la conferma a regime o la chiusura. Poiché si tratta di nuove opzioni il governo aveva elaborato le stime di adesione partendo dal dato base delle domande di riscatto laurea ordinarie del biennio 2016-2017 (circa 11mila l’anno) e dell’utilizzo del riscatto di vuoti contributivi tra un contratto e l’altro per i lavori discontinui, stagionali o temporanei previsto dal Dlgs 564/1996 (meno di cento all’anno). Considerando neutro l’effetto finanziario del riscatto laurea, il governo aveva previsto maggiori entrate, con 3.500 adesioni l’anno alla pace contributiva, per 24 milioni nel 2019, 46 milioni nel 2020 e 66 milioni nel 2021. L’effetto positivo proseguirebbe fino al 2025, quando i primi pensionamenti guadagnati con il riscatto determinerebbero maggiori oneri per 22 milioni, che salgono a 51 milioni nel 2026.
Recupero anni con sconto
La pace contributiva prevede la possibilità di riscattare fino a cinque anni di mancati versamenti (anche non continuativi) tra il gennaio 1996 e il gennaio 2019 ed è utile sia per il conseguimento del diritto alla pensione sia per la determinazione del suo valore. Il costo del riscatto può essere versato in unica soluzione oppure in rate mensili, ciascuna di importo non inferiore a 30 euro, senza applicazione di interessi per la rateizzazione. Il numero massimo è di 120 rate per un piano di abbattimento decennale. La spesa è detraibile dall’imposta lorda nella misura del 50%, con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento e in quelli successivi.
IL TREND DELLE DOMANDEl Aggiornamento al 15 ottobre delle domande pervenute di riscatto di laurea
Rateo della spesa in dieci anni
La misura che ha destato maggiore interesse è il riscatto dei periodi di studio in forma agevolata. Ricordiamo che si tratta di una nuova facoltà di riscatto della laurea e dei dottorati di ricerca (se non coperti da contribuzione), fortemente simile a quella introdotta nel 2007 per i lavoratori inoccupati, il cui onere è calcolato allo stesso modo e pari a 5.240 euro, nel 2019, per ogni anno di corso riscattato, rateizzabile anche in questo caso in un massimo di dieci anni senza alcun interesse. Non sono previsti limiti di età per accedere al riscatto laurea agevolato, che può essere esercitato con onere forfettario solo per i periodi di competenza del metodo contributivo. Secondo la legge Dini questo vuol dire che i periodi di studio, in corso, devono collocarsi comunque non prima del 1996, dunque – anche immaginando un’immatricolazione a 18 anni – l’opzione sarà disponibile ai nati fra 1977 e 1978. Un’altra leva rispetto ai candidati a “quota 100”, ovvero i nati entro il 1959 che compiono 62 anni prima della fine della sperimentazione triennale, fissata al 2021.