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Pagamenti: Intrum, 25% degli europei contrae nuovi prestiti

(ANSA) – MILANO, 04 DIC – Un quarto degli europei sta
contraendo nuovi prestiti, che si aggiungono ai precedenti, e
gli italiani sono quelli che, in percentuale, prendono più soldi
a prestito rispetto allo stipendio. E’ quanto emerge da un
sondaggio condotto da Intrum, operatore europeo nell’ambito dei
servizi per il credito, per il proprio European Consumer Payment
Report 2021. Secondo la ricerca è la cosiddetta generazione ‘Zeta’, composta da coloro che sono nati tra il 1997 e il 2012,
a “perdere facilmente il controllo dei propri debiti”, mentre “il risparmio è ancora uno dei capisaldi delle famiglie”. Dai
dati raccolti da Intrum emerge che negli ultimi sei mesi il 25%
di un campione di cittadini europei ha contratto nuovi prestiti
oppure ha utilizzato fino al limite consentito il tetto previsto
dalla carta di credito dopo la pandemia. Un dato in crescita
rispetto al 21% del 2020, mentre il restante 75% degli
intervistati non ha contratto nuovi debiti nel corso della
pandemia. Di contro, nei 24 Paesi europei in cui opera Intrum,
il numero delle nuove pratiche di recupero crediti è in
diminuzione. Un dato che indica come la maggior parte dei
consumatori che accendono nuovi prestiti si sentono in grado di
rimborsarli.
    Quanto agli italiani, il 31% degli italiani prende a prestito
una percentuale compresa tra il 10% e 25% del proprio stipendio
, a fronte di un media europea al 25%, mentre il 17% prende a
prestito tra il 25% e il 50% del proprio stipendio mensile
contro il 15% della media europea.
    Sempre in Italia il 55% degli intervistati ha chiesto un
prestito o aumentato il limite della propria carta di credito
per acquistare qualcosa per i propri figli e Il 27% lo ha fatto
più volte, portando il totale all’82%. Secondo Intrum anche in
questo caso si tratta di dati più alti rispetto alla media
europea. Lo European Consumer Payment Report si basa su oltre
24mila interviste effettuate ai responsabili delle scelte
finanziarie delle famiglie in 24 paesi europei. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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