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Pagelle fiscali, ecco il software delle Entrate. Tutti i dubbi dei commercialisti

Dopo tanta attesa è arrivata la prima versione del programma che consente di compilare le pagelle fiscali per le partite Iva (professionisti, imprese e società) che da quest’anno devono fare i conti con il nuovo strumento al posto degli studi di settore. Nel pomeriggio di giovedì 6 giugno l’agenzia delle Entrate ha pubblicato la versione beta del software che consente di prendere confidenza con le pagelle, il cui nome tecnico è Isa (indicatori sintetici di affidabilità fiscale). Ma è stato precisato a chiare lettere che i risultati ottenuti per ora «non hanno il carattere di ufficialità e non possono essere utilizzati per la predisposizione della dichiarazione annuale dei redditi relativa al periodo di imposta 2018». Una prima realese arrivata quasi in concomitanza con la firma sul Dpcm di proroga dei versamenti dal 1° al 22 luglio da parte del ministro dell’Economia, Giovanni Tria (clicca qui per leggere l’articolo).

Il pacchetto definitivo sulle pagelle fiscali
Tutti i tasselli per la compilazione delle pagelle fiscali dovrebbero andare a posto entro lunedì 10 giugno o al massimo nei giorni immediatamente successivi. In particolare c’è grande attesa soprattutto da parte degli intermediari abilitati per capire come potranno essere prelevati su delega dell’assistito i dati storici preelaborati dall’amministrazione finanziaria. Si tratta della “finestra sul passato” che però è una componente rilevante per arrivare al risultato di affidabilità fiscale per l’anno d’imposta 2018. Con il voto raggiunto il contribuente potrà scoprire se sarà ammesso o meno ai vantaggi previsti dal regime premiale che scattano a partire dall’«8».

I commercialisti: la proroga non basta
Nonostante il Dpcm di proroga che come riportato sul Sole 24 Ore in edicola riguarderà circa 5 milioni di partite Iva tra cui anche minimi e forfettari e che ora dovrà essere firmato anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per diventare definitivamente operativo, i commercialisti denunciano il «gravissimo e intollerabile ritardo anche in considerazione del fatto che i nuovi Isa avrebbero dovuto trovare la loro prima applicazione già lo scorso anno e che a due anni di distanza dalla loro previsione normativa risultano ancora indisponibili gli strumenti necessari per la loro stessa applicazione».

In una lettera inviata proprio al premier Conte, il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec) Massimo Miani parla di «inutilità del differimento di venti giorni dei termini di versamento». A detta di Miani, invece, è necessario «non più differibile un intervento normativo che disponga, con urgenza, il carattere meramente facoltativo dell’applicazione degli Isa e della compilazione dei relativi modelli» per l’anno in corso.

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