Arriva il decreto “End of waste”, un passo avanti per l’economia circolare, un traguardo importante per l’ambiente. Il decreto apre il percorso tecnologico e normativo per i pannolini che ora si potranno riciclare. L’Italia è il primo Paese nel mondo a introdurre una norma «per il recupero delLe materie prime seconde» provenienti da assorbenti per la persona usati. Dunque con il decreto firmato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa pannolini, pannoloni per incontinenti e assorbenti igienici femminili potranno avere nuova vita.
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Recuperati così il 4% dei trifiuti solidi urbani
Attualmente pannolini, pannoloni e assorbenti usati finiscono in discarica o in inceneritore, con ricadute negative per l’ambiente e per l’economia. Costituiscono circa il 4% dei rifiuti solidi urbani: ogni anno in Italia vengono smaltiti in discarica 900mila tonnellate di questi prodotti. 30 milioni di tonnellate a livello mondiale: un volume pari a 450 campi da calcio o a 60 volte quello del Colosseo.
Soddisfatto Giovanni Teodorani Fabbri, direttore generale FaterSmart, visto che il provvedimento consentirà l’avvio della fase industriale della tecnologia FatertSmart, unica al mondo in grado di riciclare al 100% questa tipologia di rifiuti. Questa tecnologia unica al mondo, ha sottolineato Giovanni Teodorani Fabbri, è «in grado di valorizzare i prodotti assorbenti per la persona usati e di trasformarli in plastica, cellulosa e polimero super assorbente, garantendo vantaggi ambientali ed economici per tutti». Fater è una azienda leader di mercato nella produzione dei prodotti assorbenti per la persona in Italia e collabora con una realtà di eccellenza nell’ambito della raccolta differenziata che è l’azienda Contarina di Treviso.
Costa: da oggi un milione di pannolini non verranno più bruciatio gettati in discarica
Entusiastico il post su Facebook del ministro Costa, con una foto nella quale mostra il decreto firmato: «Sapete che cos’è questo foglio? Un atto molto importante e direi rivoluzionario. Ho appena firmato il decreto che fa decollare un’industria tutta italiana che coniuga riduzione dei rifiuti, riciclo, economia circolare. Quello che ho firmato è il decreto end of waste sui pannolini usati. Sì, avete capito bene: da oggi circa 1 milione di tonnellate di pannolini non verranno più bruciati negli inceneritori né gettati in discarica ma bensì verranno recuperati e diventeranno tecnicamente materia prima seconda. Questi sono i giusti passi per un futuro ambientalmente sostenibile». La firma del decreto ha sbloccato una situazione di stallo che si prolungava da anni e consente lo sviluppo di una vera economia circolare, oltre che la crescita economica e imprenditoriale dell’intero settore – ha sottolineato il presidente di Contarina, Franco Zanata – In Italia sorge il primo impianto su scala industriale al mondo in grado di riciclare il 100% dei prodotti assorbenti per la persona usati e dobbiamo esserne tutti molto orgogliosi».
Cosa prevede il decreto
Il decreto fissa i criteri in base ai quali i materiali derivanti dal riciclo di pannolini, pannoloni e assorbenti femminili – provenienti da raccolte urbane differenziate dedicate – possano essere trasformati e qualificati come materie prime seconde da immettere nuovamente nel processo produttivo, in piena sintonia con i principi dell’economia circolare. Nel decreto sono state integrate le osservazioni dell’Istituto superiorità di sanità e dall’Ispra in merito all’assenza di impatti sulla salute e sull’ambiente. Il decreto recepisce anche i criteri dell’articolo 184-ter del Codice dell’ambiente. Il ministero dell’Ambiente ha verificato: l’esistenza di un mercato dei tre materiali che vengono recuperati dal processo di trattamento dei prodotti assorbenti per la persona usati: cellulosa, plastica e polimero super assorbente; la dimostrazione, attraverso test di laboratorio e industriali, che i materiali di riciclo dei prodotti assorbenti per la persona usati hanno prestazioni analoghe alle materie prime “vergini”.
Vince l’ambiente
Ambiente Italia, istituto di ricerca ambientale indipendente, ha sottolineato in uno studio che la tecnologia e il processo sviluppati da FaterSmart sono carbon negative: – 168 kg di CO2 per ogni tonnellata di pannolini trattati. Dunque se questo processo fosse applicato in tutta Italia sarebbe possibile riciclare circa il 4% dei rifiuti solidi urbani. Si eviterebbe così un volume di rifiuti equivalente a più di 14 campi da calcio, emissioni di Co2 pari a quelle generate ogni anno da più di 100mila automobili. E si produrrebbero 270mila tonnellate di materie prime riciclate di alta qualità. Da una tonnellata di rifiuti separati, è possibile produrre fino a 150 kg di cellulosa, 75 kg di plastica e 75 kg di polimero super assorbente.
I vantaggi per comuni e riciclatori
Ci sono anche vantaggi per le autorità locali. Vengono ridotti i costi di smaltimento dei rifiuti nelle discariche o termovalorizzatori, eliminati i costi di pre-trattamento e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata e alla riduzione dei rifiuti biodegradabili nelle discariche. Ci sono poi i vantaggi per i riciclatori: i ricavi da vendite di materie prime seconde e i ricavi provenienti dal conferimento dei prodotti assorbenti per la persona usati.
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