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Per il decimo anno l’Inps chiude in disavanzo. A Quota 100 andranno 5,2 miliardi, al reddito di cittadinanza 7,1

il bilancio 2020

Anche nel 2020 il bilancio dell’Inps chiuderà in disavanzo ma questa volta senza entrare in esercizio provvisorio

di Davide Colombo

30 dicembre 2019


Inps, Tridico: reddito cittadinanza anche ai senzatetto

2′ di lettura

Anche nel 2020 il bilancio dell’Inps chiuderà in disavanzo ma questa volta senza entrare in esercizio provvisorio. Il Comitato di indirizzo e vigilanza (Civ) ha approvato ieri il bilancio preventivo per il nuovo anno che fissa a 6,38 miliardi lo squilibrio gestionale, soprattutto dovuto all’accantonamento di 7 miliardi sul fondo svalutazione crediti contributivi. Inps è entrato in disavanzo tra il 2009 e il 2010 soprattutto a causa degli squilibri di diverse gestioni previdenziali seguite all’incorporazione di Inpdap ed in particolare per lo squilibrio del Cpdel, la cassa dei dipendenti degli enti locali.

Nell’anno in arrivo l’Istituto prevede di pagare prestazioni per 341 miliardi circa, di cui 5,2 legati al secondo anno di sperimentazione di Quota 100 e 7,1 per il reddito di cittadinanza. Dallo Stato sono attesi trasferimenti per circa 123 miliardi, di cui 86 per coprire prestazioni previdenziali e assistenziali e circa 17 per finanziare le politiche attive per il lavoro. L’approvazione è arrivata non senza una nota polemica. «Per la prima volta dal 2011 evitiamo l’esercizio provvisorio – ricorda Guglielmo Loy, Presidente del CIV – perché il Comitato, che rappresenta milioni di imprese e lavoratori “contribuenti”, ha deciso approvare la delibera nonostante il Progetto di bilancio, sia stato reso disponibile da parte degli Organi di gestione, solo il 2 dicembre con 63 giorni di ritardo rispetto ai termini regolamentari. Un ritardo che – sottolinea Loy – non è stato però utile a dare maggiori certezze all’attività dell’Istituto e che rimanda scelte importanti con le prossime note di variazione».
L’anno prossimo sono attese entrate contributive per 236 miliardi, con un incremento di 3,4 miliardi dalle gestioni lavoro dipendente privato e gestione separata. I termini di bilancio confermano il rilevante contributo dei pensionati alla fiscalità generale, con trattenute Irpef versate dall’Inps allo Stato per 58 miliardi di euro. E il 2020 l’Isituto dovrebbe arrivare a un organico di circa 28.900 dipendenti.
Nelle prime settimane di gennaio è atteso, infine, l’insediamento del nuovo Consiglio di amministrazione, con il debutto di un vicepresidente, Maria Luisa Gnecchi, che affiancherò il presidente Pasquale Tridico. Il primo tema da affrontare sarà la riorganizzazione lanciata qualche settimana fa e che ha determinato la rotazione di tutti i dirigenti centrali, un atto a fronte del quale sono stati annunciati diversi ricorsi.

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