“Dopo un primo trimestre di contrazione dell’attività produttiva, seppure meno elevata rispetto alle stime, ed un aprile ancora in negativo, nel mese di maggio l’economia italiana dovrebbe avere sperimentato una variazione congiunturale ampiamente positiva”. E’ quanto indica l’Ufficio studi di Confcommercio, stimando una crescita del 3,7% rispetto ad aprile. “Le riaperture, seppure parziali, e il progressivo allentamento delle misure di limitazione al movimento delle persone, potrebbero avere spinto il Pil del 3,7%, nella metrica destagionalizzata rispetto ad aprile. Su base annua, la variazione stimata è del +10,7%. Queste indicazioni – aggiunge – sono coerenti con il raggiungimento di una crescita prossima al 4% nel complesso del 2021”.
Ma il recupero delle perdite resta “ancora lontano”: nell’ultima congiuntura l’Indicatore dei consumi di Confcommercio (Icc) segnala ad aprile, per il secondo mese consecutivo, una forte crescita nel confronto annuo con una variazione del 45,1%. Una stima che tuttavia “va letta con estrema cautela”, perché il confronto è con il periodo di lockdown: rispetto ad aprile del 2019 si rileva ancora una flessione del 23% per il complesso della spesa e del 49,5% per i servizi. E, sempre se si guarda al confronto con aprile pre-Covid, emerge un crollo della domanda anche superiore al 70%. In questi settori, sottolinea Confcommercio, soprattutto della filiera turistica e ricreativa, “si concentrano i rischi di chiusure di attività se non verrà data al più presto la possibilità di operare in modo meno restrittivo, oltre che ad intervenire con adeguati sostegni”. (ANSA).
Fonte Ansa.it