Secondo l’agenzia Reuters – che cita tre diverse fonti dell’Esecutivo vicine ai dossier economici – l’economia italiana crescerà solo dello 0,1% quest’anno e dello 0,4% circa l’anno prossimo. Il Documento di Economia e Finanza deliberato dal governo Governo Conte uno sostenuto da M5S e Lega il 26 aprile scorso prevedeva una crescita del prodotto interno lordo dello 0,2% per quest’anno e dello 0,8% nel 2020
Gualtieri: no a manovra restrittiva, sarebbe controproducente
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Il Governo Conte bis si appresta a dimezzare le previsioni di crescita del Pil per il 2019 e per il 2020. Secondo l’agenzia Reuters – che cita tre diverse fonti dell’Esecutivo vicine ai dossier economici – l’economia italiana crescerà solo dello 0,1% quest’anno e dello 0,4% circa l’anno prossimo. Il Documento di Economia e Finanza deliberato dal governo Governo Conte uno sostenuto da M5S e Lega ad aprile prevedeva invece una crescita del prodotto interno lordo dello 0,2% per quest’anno e dello 0,8% nel 2020.
Le nuove previsioni, che si basano su uno scenario a politiche economiche invariate, saranno la base del quadro di bilancio che il neo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (Pd) presenterà alla Commissione europea il mese prossimo. Secondo Reuters, la legge di bilancio in cantiere «dovrebbe contenere riduzioni fiscali e altre misure a favore della crescita che porteranno a previsioni del Pil per il 2020 a essere un po’ più elevate» di quelle elaborate nello scenario a politiche economiche invariate. Il disavanzo di bilancio per il 2020 dovrebbe aggirarsi sul 2,3% del Pil, sempre secondo quanto riferito da fonti governative la scorsa settimana, dal 2,04% di quest’anno.
Al momento, il Mef non ha ancora completato le sue proiezioni sulla crescita, che dovranno essere presentate ufficialmente al Parlamento entro il 27 settembre per mezzo della Nota di aggiornamento al Documento di Economia e finanza (NaDef). Quella del 2020 potrebbe essere rivista marginalmente, affermano le fonti. La previsione a politiche invariate incorpora l’impatto negativo di un aumento dell’Iva dal 22% al 25,2% che scatterà dal 1° gennaio 2020 se entro fine anno non si troveranno i soldi per le coperture, e che il nuovo governo giallo-rosso ha promesso di scongiurare per non danneggiare ulteriormente i consumi e la domanda interna.
Il 17 settembre il vice ministro dem all’Economia Antonio Misiani ha dichiarato che evitare l’aumento dell’Iva in calendario all’inizio del 2020 potrebbe aumentare di 0,3-0,4 punti percentuali la crescita del Pil nel 2020. A luglio, le previsioni dell’Unione europea attribuivano all’Italia una crescita dello 0,1% del Pil nel 2019 e dello 0,7% nel 2020, facendo dell’Italia il fanalino di coda delle economie dei Paesi europei nel biennio.