Il maltempo si “abbatte” anche sul carrello della spesa. A spingere sulle tasche dei consumatori sono anche gli aumenti dei prodotti alimentari rispetto allo scorso anno, da quelli lavorati (+3%) come vino e pasta a quelli non lavorati (+2,3%)
A spingere il carrello della spesa sono anche gli aumenti dei prodotti alimentari rispetto allo scorso anno, da quelli lavorati (+3%) come vino e pasta a quelli non lavorati (+2,3%) come la frutta e la verdura. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’andamento dei prezzi ad agosto in un 2018 in cui si contano oltre mezzo miliardo di danni in agricoltura dall’inizio dell’anno, per le anomalie climatiche che hanno decimato i raccolti, distrutto coltivazioni, abbattuto alberi abbattuti e allagato le aziende. Il crollo della produzione – sottolinea la Coldiretti – ha effetti sui prezzi anche per il rischio di speculazioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola, a danno dei consumatori e dei produttori. Dalle piante questa estate è scomparso quasi un frutto su quattro – continua la Coldiretti – per il crollo dei raccolti in tutta Europa a causa dell’andamento stagionale anomalo con gelate invernali e grandine, dalle albicocche alle susine, dalle pesche alle nettarine. Anche se la qualità è salva grazie a un buon contenuto proteico il raccolto di grano per il maltempo ha subito una riduzione della produzione di circa il 10% rispetto allo scorso anno ma, secondo la Coldiretti, le quotazioni del grano sono ancora insoddisfacenti per gli agricoltori italiani. Per il vino invece è iniziata ad agosto la vendemmia che si prevede secondo la Coldiretti nel 2018 con una produzione complessivamente in aumento tra 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri rispetto ai 40 milioni dello scorso anno, che per la grave siccità è stata tra le più scarse dal dopoguerra con effetti anche sugli attuali andamenti di mercato. L’andamento anomalo di quest’anno con fino conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – sottolinea la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Il 2018 si è infatti classificato fino ad ora come l’anno più bollente dal 1800, anno in cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,46 gradi rispetto alla media storica nei primi sette mesi dell’anno ma non sono mancate trombe d’aria, bombe d’acqua, e temporali violenti che hanno colpito a macchia di leopardo il territorio. Una situazione che influenza direttamente le imprese agricole con lo sconvolgimento dei normali cicli stagionali che impatta sull’economia e rappresenta anche una sfida anche per i consumatori che – conclude la Coldiretti – sono costretti a fare i conti con le fluttuazioni anomale nei prezzi dei prodotti che mettono nel carrello della spesa.