Cerimonia di consegna in Confindustria dei premi in memoria di Salvatore Giordano e Diego Lorenzon, istituti dal Consiglio di Presidenza di Piccola Industria per ricordare i due imprenditori scomparsi. Uomini che con il loro impegno, con la passione per il lavoro e per la propria comunità hanno saputo trasmettere i valori dell’impresa al territorio e alle nuove generazioni, contribuendo attivamente alla vita dell’associazione. I premi si rivolgono agli studenti, tra i 15 e i 18 anni, delle scuole superiori che hanno partecipato all’edizione 2018 del Pmi Day in Piemonte e Veneto, le regioni di origine degli imprenditori scomparsi.
Distinguere piccoli e grandi ostacoli
Ai ragazzi è stato chiesto di scrivere dei temi partendo da due tracce che richiamano il pensiero di Salvatore Giordano e Diego Lorenzon. «Quasi quasi mollo tutto e divento felice», questo il titolo del premio dedicato a Diego Lorenzon e rivolto agli studenti veneti che hanno realizzato degli elaborati partendo dalla traccia: «Il benessere mentale, la capacità di non farsi vincere dalle difficoltà della vita ma, soprattutto, di saper distinguere tra i piccoli e grandi ostacoli che si trovano sul nostro percorso quotidiano». «Pmi Day: l’impresa secondo me» è, invece, il titolo del premio dedicato a Salvatore Giordano e rivolto agli studenti piemontesi che si sono cimentati su: «L’esperienza del Pmi Day: dopo aver visto un’azienda dall’interno, come è cambiata la mia percezione su cosa sia un’impresa? Come la cambierei per farla diventare ancora migliore?».
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Boccia: attraverso le parole l’industria del futuro
«Salvatore e Diego sono ancora nel nostro cuore e nei molti ricordi di vita associativa», ha commentato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. «I temi su cui sono stati chiamati a scrivere i ragazzi riguardano uno la cultura della complessità e l’altro come gli studenti immaginano le imprese, quale percezione hanno dell’industria italiana e come pensano di migliorarla. Queste tracce esprimono l’anima e il pensiero di due figure che tanto si sono spese per i valori delle imprese. É bello ricordare due cari amici, che hanno contribuito in maniera essenziale ed esemplare a fare grande la Piccola Industria di Confindustria attraverso le parole dei giovani italiani nel racconto di quella che deve essere l’industria del futuro».
Robiglio: costruire e rafforzare i valori di una Piccola Industria che crede nelle imprese
«Questi premi sono dedicati a due imprenditori che con la loro dignità e forza continuano ad ispirarci ogni giorno – ha spiegato Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria -, partendo dal loro esempio vogliamo costruire e rafforzare i valori di una Piccola Industria che crede nelle imprese come comunità responsabili verso i lavoratori e il territorio. Imprese in cui viviamo quotidianamente condividendo gioie e difficoltà e di cui siamo i primi collaboratori. Imprese molto diverse da quelle spesso descritte dai media e dall’opinione pubblica. Imprese che vogliamo raccontare ai giovani perché le conoscano e ne comprendano i valori e il ruolo economico e sociale».
I ragazzi vincitori
La giuria, composta dai familiari di Salvatore Giordano e Diego Lorenzon, imprenditori e professori universitari, ha selezionato tre elaborati per ciascuna regione. I ragazzi vincitori – studenti degli Istituti Gae Aulenti di Biella, Piera Cillario Ferrero di Cuneo, Fauser di Novara, De Amicis e Viola Marchesini di Rovigo, Da Vinci di Venezia – sono stati premiati dal presidente Piccola Industria Carlo Robiglio. La premiazione ha ricevuto il supporto di Umana e AIF Academy.
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