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Premiate le donne dell’agricoltura di Coldiretti

Sono giovani, laureate e imprenditrici. Al logorio della vita moderna preferiscono i ritmi naturali della campagna. Le storie di Alice Pedon, Chiara Bortolas e Katy Mastorci.

«Aree marginali e pendii aclivi non spaventano le imprenditrici agricole di Coldiretti che fanno delle difficoltà un vantaggio aziendale». È quanto afferma Franca Castellani responsabile Donne Impresa Veneto nel commentare il premio assegnato dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Treviso e Belluno a due neo agricoltrici delle rispettive province: Katy Mastorci di Fregona e Alice Pedon di Giamosa.

Insieme a loro anche le colleghe degli altri comparti tutte candidate con esperienze professionali che sono autentiche espressione della creatività femminile. «Nel primario, in particolare – spiega Castellani – le imprese rosa di distinguono per l’alta capacità di trasformare elementi negativi in punti di forza. Katy e Alice, giovanissime hanno intrapreso attività tradizionali in territori poco serviti valorizzando come punto di forza la bellezza del paesaggio e la sua conservazione. Altro lato importante da sottolineare è la predisposizione all’innovazione che facilita l’ingresso nei mercati». Attorno alla scelta imprenditoriale c’è un racconto personale di attenzione alla qualità della vita. Katy Mastorci da ricercatrice universitaria nel campo dell’oncologia è passata all’allevamento di pecore traendo dal mestiere di pastore una certa serenità interiore oltre che un bilancio positivo. Alice Pedon che arriva dal mondo della moda invece si è concentrata nella riscoperta dei frutti in via d’estinzione e l’impiego delle piante officinali per il benessere. Dal logorio della vita moderna ai ritmi naturali della campagna dove il rapporto con gli animali e l’ambiente è un privilegio. «Sono queste persone – precisa la bellunese Chiara Bortolas rappresentante Coldiretti per il Coordinamento Imprenditoria Femminile camerale – ad animare il senso di rivincita di un settore che si sta rigenerando grazie proprio a questi esempi che nulla hanno a che fare con il lato nostalgico, anzi il contrario, queste figure sono dei veri e propri talenti alla guida di solide realtà dal punto di vista del fatturato con proiezioni economiche di tutto rispetto». Anche per Chiara Bortolas è stato così: dopo la laurea e un futuro da laboratorio di analisi ha preferito optare per gli orti d’alta montagna. Ora è un’ortolana biologicamente corretta.

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