Via alle nuove condizioni per i finanziamenti garantiti dedicati a piccole e medie imprese e professionisti. Le istruzioni per fare domanda
di Gabriele Ferlito e Flavia Landolfi
3′ di lettura
Con un “ponte” tra vecchio e nuovo regime, i piccoli prestiti a valere sulla garanzia del Fondo per le Pmi potranno godere di una semplificazione almeno sotto il profilo delle procedure. Perché, invece, sul fronte delle risorse la partita è ancora aperta e attende un’iniezione di liquidità, anche sotto forma di minori accantonamenti da parte del Fondo per queste particolari linee di credito.
Operative le modifiche al Dl Liquidità, che hanno innalzato il tetto dei mutui da 25mila a 30mila euro ed esteso la durata da 6 a 10 anni, il primo problema è quello della sovrapposizione tra le domande inviate con il vecchio regime e la possibilità per imprese e professionisti di accedere a condizioni finanziarie più favorevoli. Una questione che secondo il contatore del Fondo di garanzia per le Pmi riguarda oggi la bellezza di quasi 550mila pratiche presentate alle banche, molte delle quali già evase. Ma andiamo con ordine.
Le novità e la semplificazione
La legge di conversione del dl Liquidità ha modificato la durata e l’importo massimo dei mini finanziamenti garantiti al 100% (30mila euro rimborsabili in 10 anni), nonché i parametri per il calcolo dell’importo garantibile (25% del fatturato oppure il doppio della spesa salariale annua del beneficiario, riferiti all’anno precedente). Una specifica clausola consentirà, a chi ha già fatto domanda con le vecchie regole, di chiedere l’adeguamento del finanziamento garantito alle nuove condizioni. E con l’ok della Commissione europea al nuovo meccanismo è fondamentale adesso capire come fare domanda o integrare quella già presentata.
Il gestore del Fondo di garanzia ha pubblicato il nuovo modello per la richiesta della garanzia nonché una circolare (n. 12/2020) operativa . I chiarimenti forniti nella circolare sono di grande interesse per quanto riguarda gli obblighi documentali. C’era infatti il pericolo che si dovesse ricominciare da capo tutta la trafila burocratica già svolta in occasione della prima richiesta.
Invece, contrariamente alle aspettative, il Fondo ha effettuato uno sforzo di semplificazione. Il nuovo modulo per la richiesta di garanzia andrà compilato solamente da chi decide di sottoscrivere con il proprio istituto di credito un nuovo e distinto finanziamento che si affianca al precedente, portando avanti due autonomi piani di ammortamento (nell’ipotesi migliore, un finanziamento di 25mila euro e un altro di 5mila). Se invece si decide di “consolidare” il tutto in un unico contratto, allora non va inoltrata una nuova richiesta al Fondo (si veda lo schema a fianco).