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Procedura Ue, i Paesi favorevoli e quelli contrari a sanzionare l’Italia

Ufficialmente il “caso Italia”, dopo la decisione della Commissione europea di ritenere giustificata l’apertura nei confronti del paese di una procedura per disavanzo eccessivo causato dal mancato rispetto della regola del debito, non è all’ordine del giorno ma nella riunione dei ministri delle Finanze della zona euro, o Eurogruppo, che inizierà nel pomeriggio in Lussemburgo e che affronterà soprattutto il tema delle raccomandazioni Paese, il dossier sarà una sorta di “convitato di pietra”, soprattutto nei bilaterali che il ministro dell’Economia Tria avrà con i colleghi a margine della riunione.

Tria cerca sponde per evitare apertura procedura di infrazione
Per il responsabile del Tesoro sarà l’occasione per capire chi, tra i partner europei, è disposto a spingere per trovare un accordo con il governo giallo verde, scongiurando così in extremis una prova muscolare che potrebbe condurre all’avvio di una procedura, e chi al contrario non vede di buon occhio un approccio più flessibile nei confronti dell’Italia. Il tutto nel contesto di una partita che si preannuncia in salita, con il percorso formale della procedura ormai avviato. C’è però tempo fino all’8 luglio per evitare che i ministri dell’Economia dell’Eurozona premano il grilletto condannando l’Italia a un percorso forzato di riduzione del suo debito. In queste ore in Lussemburgo Tria cerca sponde. È atteso per oggi un bilaterale con il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis.

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A Malta possibile colloquio Conte-Macron
Domani dovrebbe esserci invece quello con il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. Sempre domani, a margine del vertice dei paesi del Mediterraneo che si terrà a Malta, il presidente del Consiglio Conte dovrebbe vedere il presidente francese Macron. Considerando che la Parigi ha ottenuto una certa flessibilità, non è escluso che possa giocare un ruolo a sostegno dell’Italia. Anche perché sia la Francia sia la Germania non hanno interesse a un muro contro muro con Roma che potrebbe far impazzire lo spread e creare le premesse per un effetto contagio sui mercati.

La mediazione di Centeno e il colloquio con Tria al G20 in Giappone
Premesso che allo stato attuale la situazione è piuttosto “liquida”, una maggiore disponibilità al raggiungimento di un’intesa con l’Italia, che scongiuri la procedura e, di conseguenza, uno showdown con Bruxelles, appare riscontrabile nel presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno. Se da una parte Moscovici ha fatto capire di aver ottenuto dall’ex ministro delle Finanze del Portogallo un sostegno alla linea della Commissione, è anche vero che Centeno sta mediando per raggiungere un’intesa. Sabato scorso, in occasione del G-20 dei ministri delle Finanze che si è tenuto a Fukuoka, in Giappone, ha avuto un colloquio con Tria. A novembre, nei giorni della trattativa tra Roma e Bruxelles sulla manovra, che si è conclusa con un compromesso, Centeno si è recato in più di un’occasione a Roma per incontrare Conte e Tria.

A favore di un’intesa Germania, Spagna, Portogallo e Belgio
Potrebbe spingere per il raggiungimento di un accordo con l’Italia il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz (a favore di questa ipotesi giocano i buoni rapporti tra Conte e Merkel, contro il rischio per la Germania di rovinare i rapporti con i paesi del Nord). Una certa flessibilità è sulla carta riscontrabile anche da parte della Spagna del governo Sànchez. Con Portogallo e Belgio, i tre paesi sono a favore di un allentamento dei vincoli di bilancio, funzionale a rendere la ripresa economica più robusta.

Muro di Olanda, Finlandia e Austria
Su posizioni più rigide, invece, l’Olanda di Mark Rutte , Finlandia e Austria (l’Olanda ha promosso una Nuova lega anseatica, una coalizione con Danimarca, Finlandia, Svezia, Baltici e Irlanda per difendere gli interessi degli stati membri).

Moscovici: vogliamo evitare procedura
«Vogliamo evitare una procedura per debito – chiarisce Moscovici -, credo che i ministri ci sosterranno in questa fase, aspettiamo fatti, cifre, dati per il 2019 e 2020, le intenzioni non bastano, un sentiero chiaro è necessario, una procedura (per l’Italia ndr) è ancora evitabile». Parole che fanno intuire che la partita non è ancora chiusa. L’avvio della procedura si può ancora evitare. Gioca a favore di questo scenario il fatto che, se alla fine scattasse, sarebbe la prima volta. La palla passa, o è già passata, all’Italia. Tria ha smentito liti con Salvini sulla flat tax e ha ribadito il no alla manovra-bis. Una posizione non proprio in linea con le aperture della Commissione, registrate nelle ultime ore.

 

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