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Qualità dell’aria: dal riscaldamento alle grandi navi, caccia a soluzioni sostenibili

rispetto dell’ambiente

L’ inquinamento è causato da una parte dal traffico veicolare e dall’altra dal riscaldamento domestico. Solo nel Lazio il 64% delle famiglie ancora utilizza biomasse legnose per caminetti e stufe a pellet: il consumo in media per famiglia è di ben 37,9 quintali/anno

26 novembre 2019


Una ragazza con la mascherina anti-smog (Fotogramma)

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Il rispetto dell’ambiente è strettamente connesso alla qualità dell’aria delle città, dove è diventano continuo il superamento dei limiti imposti per polveri sottili e per ozono. Un inquinamento causato da una parte dal traffico veicolare e dall’altra dal riscaldamento domestico. Indispensabile quindi adottare energie pulite. Se ne è parlato al convegno “Qualità dell’aria: gli attori, la normativa e le responsabilità sul territorio”, organizzato da Assogasliquidi–Federchimica e Ancitel Energia e Ambiente, con il patrocinio di Anci Lazio, dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Roma insieme al Collegio provinciale dei geometri di Roma.

Mille comuni non metanizzati
«In questo tour abbiamo affrontato il problema della qualità dell’aria in molte città d’Italia», ha ricordato Filippo Bernocchi, presidente di Ancitel energia e ambiente. Che ha sottolineato come ancor oggi ci siano oltre mille comuni non metanizzati. «E questi mille comuni – ha spiegato Bernocchi – vorrebbero essere metanizzati, ma si trovano al centro di un groviglio di competenze che creano ritardi nella definizione di un iter in tempi ragionevoli . Alcuni ci riescono solo con decisioni coraggiose, come quella del sindaco di Comano Terme, e di sentenze illuminate. Sono operazioni win-win, perché ci guadagano tutti: la salute pubblica, il soggetto che fa l’intervento e il comune che ha un territorio meglio gestito sotto il profilo ambientale. La materia prima, il gas, c’è. Sono opere che si realizzerebbero in un anno. Il problema è che quando sono nati gli Atem, per le famose liberalizzazioni del settore del gas, sono stati fatti dei piani di ambito che non hanno tenuto conto delle aree marginali, considerate poco remunerative. Chi ha vinto la gara lo mette comunque fra gli interventi da fare, ma magari al termine dei 12 anni di concessione e nel frattempo i cittadini aspettano. Il principio di prevalenza della salute pubblica dovrebbe venire prima di tutto».

Eliminare gli incentivi per le biomasse
«Nel momento in cui il governo è a caccia di risorse per la manovra – ha chiesto Bernocchi – andrebbero eliminati gli incentivi in favore delle biomasse e le somme andrebbero utilizzate per il risamento della qualità dell’aria. Per esempio, in un comune non metanizzato dove i tempi di ritorno dell’investimento non ci sono, si potrebbero utilizzare quei fondi per una parte dell’investimento». Secondo l’indagine condotta da Arpa Lazio nel 2019 le famiglie che utilizzano biomasse legnose per riscaldamento in modo esclusivo sono ancora il 64%, con l’utilizzo di caminetti e stufe a pellet. Nel complesso il consumo di biomasse legnose supera i 22 milioni di quintali/anno ed è pari, in media per famiglia, a 37,9 quintali/anno. Il Cnr Lazio ha reso noto che nella Capitale la concentrazione media di ossido di azoto,nel 2018, si è attestata intorno ai 43 μg/m3, al di sopra del limite di legge stabilito a 40 μg/m3. La proposta emersa dal convegno è l’utilizzo di Gpl e Gnl nei settore del riscaldamento domestico e della mobilità.

La conversione da benzina a Gpl
Secondo i dati Aci, Ispra e Assogasliquidi nel Lazioil 73% del parco auto è alimentato a benzina (compreso fra Euro 0 ed Euro 4). La conversione del 50% delle vetture a Gpl porterebbe a una riduzione di emissione pari a 115 tonnellate annue di ossidi di azoto e pari a 106.800 tonnellate annue di anidride carbonica. Con la stessa percentuale di riconversione del parco macchine a Roma si otterrebbe un risparmio di 80 tonnellate annue di ossidi di azoto e di 77.300 tonnellate annue di anidride carbonica.

Il piano per le navi
Forti risparmi anche se le navi fossero alimentare a Gnl al posto del Btz . L’Italia nel 2018 ha elaborato il Piano nazionale integrato energia e clima che introduce delle misure per incentivare lo sviluppo del Gnl nel trasporto navale, come ad esempio la riduzione delle tariffe portuali e la defiscalizzazione per la costruzione di depositi e distributori di Gnl nei porti. «La complessità della sfida che abbiamo di fronte – ha commentato Andrea Arzà, presidente di Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica che rappresenta il settore dei gas liquefatti – richiede una risposta integrata, che contempli tutte le azioni necessarie per raggiungere il miglioramento dell’aria delle nostre città. Tra quelle di più immediata applicazione, c’è quella di puntare e incentivare l’utilizzo delle fonti gassose, come Gpl e Gnl, che possono dare un reale contributo a ridurre lo smog cittadino e raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione».

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