Il mercato mondiale assicurativo contro i danni digitali vale oggi 4,5 miliardi di dollari ed è probabile che arrivi a 10 miliardi entro il 2020. Secondo Swiss Re, compagnia svizzera di riassicurazione, il solo segmento delle polizze individuali sulla cybersecurity potrebbe arrivare a valere più di 3 miliardi di dollari entro il 2025. Tanto è vero che già oggi quasi due persone su tre sono disponibili ad assicurarsi contro i danni digitali.
Ogni aspetto del nostro quotidiano è sempre più legato al digitale e per quanto questo faciliti la nostra vita ci espone anche a rischi informatici di ogni tipo. Gli attacchi informatici nel mondo oggi pesano per 600 milioni di dollari ogni anno, ma la cifra è inevitabilmente destinata a salire. Anche perché i privati saranno sempre più colpiti.
Secondo una rielaborazione dei dati da parte di Swiss Re, nel 2017 si sono verificati 978 milioni di attacchi informatici a singoli individui in 20 diversi Paesi del mondo, sono stati rubati 172 miliardi di dollari (in media 142 dollari a testa), il 60% dei teenagers è stato vittima di fenomeni di cyberbullismo, mentre nel 2016 si sono registrati 1,1 miliardi di furti di identità digitali.
attacco hacker (Afp)
Il sondaggio di ha dimostrato come più di quattro persone su cinque (81%) abbiano timore di accesso illecito ai loro dati finanziari, tre su quattro temono per la loro identità digitale (75%), mentre il 69% ha paura di perdere dati a causa di problemi tecnici e il 59% è preoccupato che i propri dati possano essere pubblicati in rete.
Tra i privati, il 60% si è dichiarato disponibile ad assicurarsi contro i danni da attacchi informatici, il 63% la vorrebbe aggiungere ad una polizza esistente e il restante 37% la vorrebbe creare ex-novo. Curiosamente, due donne su tre e solo la metà degli uomini. In particolare, quasi un intervistato su due vorrebbe che nelle polizze assicurative contro i danni da cybercrime fossero messi a disposizione servizi di alert automatico in caso di pericolo, assistenza legale 24 ore su 24, un “training” generale sulla cybersecurity e un analisi sul proprio livello di rischio, mentre il 61% vorrebbe avere sempre a disposizione un servizio di assistenza tecnica non-stop.
Quattro persone su cinque sarebbero pronte ad acquistare la polizza online e solo il 20% vorrebbe farlo attraverso un incontro face-to-face. Swiss Re ha elaborato anche una serie di coperture per i vari tipi di attacco: pishing, frodi finanziarie, furti di identità digitale, cyberbullismo, estorsioni e ricatti, come per eliminare i virus dai sistemi salvando i dati. Dopotutto, anche i singoli individui possono essere coinvolti anche se non attaccati direttamente. È accaduto quando il database di Yahoo è finito sotto attacco, quando il sistema di prenotazione di Starwood Hotel (appartenente a Marriot International) è stato oggetto di furto di informazioni riguardanti 500 milioni di persone e nel 2017 quando i dati biometrici di un miliardo di persone sono stati rubati da Aadhaar per poi essere venduti online.
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