Un corso di formazione dedicato alle piccole e medie imprese sulle opportunità del digitale. Si è svolta a Roma, il 10 maggio, nella sede del Cnel, la prima giornata di Re-start, l’iniziativa nata per far conoscere alle piccole e medie imprese tutte le opportunità della rivoluzione 4.0. Gli imprenditori che hanno partecipato hanno appreso direttamente da top manager e aziende di successo come trasformare una piccola e media azienda in un player internazionale. L’evento è promosso da Unindustria Perform, società di formazione di Unindustria, 4.MANAGER, la nuova associazione costituita da Federmanager e Confindustria eGreenHillAdvsory, in collaborazione con il Canova Digitale e Cicero Hub.
Aziende di successo e top manager
Durante la giornata hanno partecipato Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria, Gerardo Iamunno, presidente della Piccola Industria di Unindustria, Maurizio Stirpe, presidente del Cda di Prima Sole Components Spa (nonché vicepresidente di Confindustria con delega al Lavoro ed alle Relazioni Industriali ), Maurizio Brun, vicepresidente Enterprise Italy – Ibm, Marco Gay, amministratore delegato Digital Magics, Elio Catania, vicepresidente Cnel, Carlo Cafarotti, assessore Sviluppo economico, turismo, formazione e lavoro del Comune di Roma, e Giacomo Gargano, presidente Federmanager Roma.
Le opportunità per i dirigenti
Re-Start, partito il 10 maggio, darà il via a una serie di appuntamenti a cadenza annuale sia per le imprese che per le istituzioni. Nel giorno del summit sono stati collocati anche desk aziendali all’esterno della sala del convegno, dove i manager temporaneamente inoccupati hanno potuto presentare i propri curriculum e realizzare dei colloqui di orientamento in merito ad ipotesi di “temporary manager“.
Tortoriello: troppo elevato il divario tra piccole e grandi aziende
«Solo il 6 % delle aziende fino a 9 dipendenti sta già usando o prevede di dotarsi di una tecnologia di ultima generazione entro tre anni, un divario enorme con le medie imprese fino a 250 dipendenti che nel 35% dei casi hanno già fatto un passo verso l’Impresa 4.0», ha detto Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria. «Un distacco che aumenta ancora con le grandi aziende con più di 250 dipendenti dove la percentuale sale al 49%. Per questo – prosegue Tortoriello – iniziative di formazione come “Re-start” sono fondamentali».
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Iamunno: piccole aziende ancora in ritardo
«Il rapporto PMI Cerved –Confindustria 2019 ci dice che nel 2017 il fatturato della Pmi è continuato a crescere ed in particolare le Pmi del Lazio hanno registrato una crescita in termini di fatturato del 4,6 % ma, secondo una recente analisi di Unioncamere solo il 10% delle imprese può essere realmente considerato consapevole delle opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale», ha detto Gerardo Iamunno, presidente della Piccola Industria di Unindustria. «Conta molto la sensibilità ed all’innovazione del singolo imprenditore, tuttavia le nostre aziende laziali, specie le piccole, purtroppo sono indietro nei processi di digitalizzazione».
Cafarotti: presto il piano strategico dello Sviluppo economico di Roma
L’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Roma, Carlo Cafarotti, ha annunciato che per fine 2019 verrà portato in Assemblea capitolina il piano strategico di Sviluppo economico della Capitale: «Uno spazio della ex città dell’Altra economia verrà creato uno spazio dedicato allo sviluppo dell’innovazione 4.0», ha detto.
Catania: +10% il fatturato di chi investe nel digitale
Elio Catania, vice presidente del Cnel e past president di Confindustria Digitale, ha ricordato come «le aziende che investono nel digitale registrano un aumento del fatturato del 10%. In Italia negli ultimi 15 anni non abbiamo investito nel digitale come hanno fatto altri paesi. Non abbiamo capito l’importanza di questo settore nel trasformare completamente l’economia. Per fortuna adesso qualcosa si muove. Eppure alle aziende mancano ancora 80mila tecnici Ict».
Gay (Digital Magics): l’Ict cresce in media il 2,5% all’anno
Marco Gay, amministratore delegato, Digital Magics, ha ricordato come il comparto dell’Information and Communications Technology sia «cresciuto del 2,5% medio ogni anno a partire dal 2016, più del trend del Pil nazionale». L’Italia – ha aggiunto – «è uno dei pochi paesi a fare produzione di nicchia in serie. In questo l’Ict può dare una ulteriore spinta per aumentare il valore aggiunto della produzione».
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