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Redditi: valore medio di 21.660 euro, gli autonomi doppiano i dipendenti

Circa 1,8 milioni di soggetti hanno dovuto restituire integralmente o parzialmente il bonus ricevuto per un importo di circa 489 milioni di euro (di cui il 55%, pari a 973.000 soggetti, ha dichiarato una restituzione integrale per un ammontare di 380 milioni di euro). Di questi soggetti circa 1,2 milioni hanno però ottenuto anche la restituzione di ritenute Irpef indebitamente versate, pari a 740 milioni di euro.

Il reddito dichiarato divide l’Italia
Il reddito complessivo dichiarato è di circa 880 miliardi di euro, per un valore medio di 21.660 euro (+4,8% rispetto al 2017). L’analisi territoriale mostra che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (25.670 euro), seguita dalla provincia di Bolzano (24.760 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso (15.430 euro). Rimane notevole la distanza tra il reddito medio delle regioni centro-settentrionali e quello delle regioni meridionali.

Il dipendente dichiara più di tutti
I redditi da lavoro dipendente e da pensionato rappresentano l’82% del reddito dichiarato. Il reddito medio più elevato è quello del lavoratore autonomo con 46.240 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori titolari di ditte individuali è di 20.940. Circa 120 euro in più del reddito medio dichiarato al Fisco dai lavoratori dipendenti. A 17.870 euro si ferma , invece, il reddito dichiarato dai pensionati. Il tipo di reddito più dichiarato in termini di frequenza e di importo, è quello da lavoro dipendente (52,6% del reddito complessivo) seguito da quello dei pensionati (29,3% del reddito complessivo).

I dipendenti dichiarano oltre 462 miliardi di euro che ricomprendono le collaborazioni coordinate e continuative, i collaboratori a progetto, pari a 823mila soggetti, pari al 4,3% dell’ammontare complessivo del reddito da lavoro dipendente. Ci sono sussidi e le prestazioni di previdenza complementare, i redditi percepiti da soci di cooperative sociali, che, a decorrere dal 2016, sono assimilati ai redditi da lavoro dipendente (683 soggetti per un ammontare di 13,2 milioni di euro)nonché la quota di Tfr liquidata mensilmente come parte integrante della retribuzione.

Premi di produttività
Per l’anno 2018 la quota di retribuzione soggetta a imposta sostitutiva per i cosiddetti premi di produttività ha coinvolto circa 2,2 milioni 27 di soggetti (+2,9% rispetto al 2017) per un ammontare di circa 2,9 miliardi di euro (+8,4% rispetto al 2017), di cui circa 237 milioni di euro erogati sotto forma di benefit che non sono tassati. La tassazione sostitutiva è stata utilizzata prevalentemente in Lombardia (23,8%), Emilia Romagna (11,8%) e Veneto (9,9%).

Rientro dei cervelli e dei familiari
Dalle dichiarazioni per il 2018 risultano 226 soggetti che hanno compilato il quadro dei Nuovi residenti. Hanno aderito all’agevolazione 170 soggetti come contribuenti principali e 56 questi soggetti ha prodotto in Italia un reddito complessivo pari a 18 milioni di euro rappresentato prevalentemente da reddito da lavoro dipendente. Per quanto riguarda docenti e ricercatori i soggetti interessati sono stati oltre 1.600 per un ammontare lordo medio di 119.053 euro, mentre il regime cosiddetto degli “impatriati” ha interessato oltre 6.900 soggetti (1,8 volte i soggetti del 2017) per un ammontare lordo medio di 115.316 euro (circa 6 volte il valore del reddito medio nazionale da lavoro dipendente.

Addizionale Regionale e Comunale
L’addizionale regionale Irpef ammonta nel 2018 a circa 12,3 miliardi di euro (+3,1% rispetto al 2017). L’addizionale regionale media è pari a 420 euro. Il valore più alto si registra nel Lazio (620 euro), il valore più basso si rileva in Basilicata e in Sardegna (280 euro). Quella comunale è stata pari invece a 5 miliardi di euro, in aumento del 3,6% rispetto al 2017, con un importo medio pari a 190 euro, che varia dal valore massimo di 250 euro nel Lazio, al valore minimo di 70 euro nella Provincia autonoma di Bolzano.

Per approfondire:
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Fonte

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