Si delinea una stretta su chi percepisce il trattamento, con la perdita del sostegno per chi in due occasioni non si presenta al colloquio con il centro per l’impiego (allo stato attuale la decadenza dal beneficio scatta alla terza assenza ingiustificata)
di An.C.
Reddito cittadinanza, fase 2: arrivano i patti per il lavoro
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Reddito di cittadinanza, misura cavallo di battaglia dei Cinque Stelle, avviata nel precedente esecutivo giallo verde, sotto la nuova maggioranza M5S-Pd potrebbe subire un restyling, anche con l’obiettivo di recuperare risorse per la coperture delle misure che entreranno nella manovra.
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Da una parte si potrebbe virare verso un rafforzamento della parte relativa alle politiche attive e di inserimento nel mercato del lavoro, incentivando i titolari del sussidio ad accettare proposte di contratti a termine. Dall’altra si delinea una stretta su chi percepisce il trattamento, con la perdita del sostegno per chi in due occasioni non si presenta al colloquio con il centro per l’impiego (allo stato attuale la decadenza dal beneficio scatta alla terza assenza ingiustificata).
Tridico (Inps): si valuta stand-by per contratti di 3 mesi
Il cantiere delle modifiche è aperto. Per ora si sa, perché lo ha confermato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, che il governo M5S-Pd ha chiesto all’istituto di previdenza di effettuare delle simulazioni sulla possibilità di interrompere in via temporanea l’erogazione del reddito di cittadinanza ai beneficiari che firmano un contratto a termine di breve durata (tre mesi). Attualmente in questa ipotesi il beneficiario perderebbe l’assegno. Una soluzione, ha spiegato Tridico, che rappresenterebbe un incentivo a far accettare una proposta, anche se per un impiego breve. Si eviterebbe inoltre, ha continuato il numero uno dell’istituto, di «rivedere l’Isee in funzione del lavoro» e quindi dell’erogazione del reddito.
Conte: il governo non distoglie l’attenzione dal reddito di cittadinanza
A confermare che il dossier reddito di cittadinanza è al centro dell’attenzione dell’Esecutivo sono le parole del Presidente del Consiglio Giusppe Conte. Il governo da lui guidato, ha sottolineato, non intende «distogliere l’attenzione dal reddito di cittadinanza. Dobbiamo lavorare – ha aggiunto – all’aspetto della formazione e a quello occupazionale perché solo così quel provvedimento non avrà carattere assistenzialistico». La soluzione di ridurre da tre a due i casi in cui l’assenza ingiustificata al colloquio con il centro per l’impiego fa decadere il diritto ad accedere al beneficio andrebbe in quella direzione.