Oltre 142mila richieste tra febbraio e marzo arrivate all’Inps: nei primi mesi presentati i nuovi Isee 2020 mentre la crisi attuale amplia la popolazione in condizioni di povertà
di Michela Finizio
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Sono oltre 142mila i nuclei che hanno presentato domanda per
L’impennata emerge dai dati dell’ultimo osservatorio Inps aggiornati all’8 aprile: nei due mesi appena trascorsi (+8,5%) la platea dei richiedenti è salita a 1,8 milioni di famiglie. I nuclei beneficiari, invece, sono passati da 1,119 milioni agli attuali 1,28 milioni, con un balzo del 10 per cento. L’aumento, seppur calcolato su due mesi a causa dello stop dell’osservatorio Inps (non pubblicato a marzo per la chiusura degli uffici durante l’emergenza coronavirus), è netto se si guarda ai mesi precedenti: a gennaio i richiedenti erano aumentati solo del 2,2%, a dicembre dell’1,2% e a novembre del 2,7 per cento.
Tra febbraio e marzo la crescita delle domande per l’assegno di cittadinanza è sensibilmente aumentata, sottolinea l’Inps, «a causa della presentazione della Dsu per l’Isee 2020», che viene fatta proprio nei primi mesi dell’anno: una valutazione della situazione reddituale e patrimoniale che ha determinato l’aumento della platea, nonostante sia cresciuto – in parallelo – anche il numero di nuclei «decaduti» per la perdita dei requisiti.
Il rischio povertà a causa dell’emergenza
Non è escluso, però, che questo aumento rispecchi i primi effetti delle misure restrittive in vigore per il Covid-19: «Presto avremo una platea più ampia di poveri», ha dichiarato il presidente Acli e portavoce dell’Alleanza contro la Povertà, Roberto Rossini. «L’acuirsi della crisi rende necessaria una revisione del sussidio in modo che si possa contrastare l’emergenza in corso». È possibile, infatti, che nei prossimi mesi il numero di richiedenti aumenti. In molti hanno perso il lavoro, altri sono stati sospesi o hanno subìto riduzioni di orario. Le famiglie dovranno fare i conti con l’erosione del reddito, con la cassa integrazione o l’assenza di ricavi da lavoro autonomo. «Le necessarie misure di contenimento del virus determineranno una recessione con una perdita di reddito più o meno marcata per ampi strati della popolazione», aggiunge Rossini.
Le politiche di sostegno al reddito
Per questo motivo il Governo sta lavorando a nuove misure di sostegno al reddito, aggiuntive, come gli 800 euro per autonomi e professionisti, i buoni spesa comunali e il Rem (reddito di emergenza) che potrebbe affiancare il reddito di cittadinanza per un periodo limitato. Il Forum Diseguaglianze e diversità ha proposto che quest’ultimo strumento, ancora in fase di definizione, preveda requisiti meno stringenti e senza condizionalità, in modo da raggiungere una platea più ampia e “far emergere” i molti lavoratori irregolari.