Due disoccupati su tre che saranno indirizzati al patto per il lavoro risiedono nelle quattro regioni del Sud. I centri per l’impiego avranno 30 giorni di tempo per la chiamata
di Claudio Tucci
Reddito cittadinanza, fase 2: arrivano i patti per il lavoro
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Da oggi 2 settembre partono le convocazioni da parte dei centri per l’impiego della prima tranche di beneficiari del reddito di cittadinanza “occupabili”, vale a dire quei soggetti che hanno iniziato a percepire il sussidio nel periodo aprile-luglio e che, avendone i requisiti, devono essere inseriti nel programma di ricerca di un impiego, firmando il patto per il lavoro.
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Si tratta di circa 350mila nuclei, intorno al 30% delle oltre un milione e passa di domande, per ottenere il Rdc, accolte dall’Inps nello stesso arco temporale. In numeri assoluti (cioè “singole persone”) parliamo di 704.595 beneficiari (in base alla legge infatti è convocabile dai Cpi non solo l’intestatario del reddito, ma anche tutti i maggiorenni della famiglia non occupati o che non frequentano un regolare corso di studi).
La fetta principale degli oltre 704mila soggetti indirizzati al patto per il lavoro si trova in Campania (178.370 persone), a seguire Sicilia (162.518), Calabria (64.057), Puglia (50.904). In queste quattro regioni meridionali si concentra il 64,7% dei soggetti occupabili. Nel Lazio le persone da avviare a percorsi di politica attiva sono 37.939, in Lombardia 33.598; in Piemonte 30.273, in Toscana 21.922, in Emilia Romagna 16.223, in Veneto 14.535.