Un dossier dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio alla Commissione Affari Costituzionali del Senato parla del diritto allo studio, un importante passaggio per stabilire come potrà procedere la riforma sull’Autonomia, meglio conosciuta come legge Calderoli. All’interno della quale c’è l’importante questione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) che sta entrando nel vivo concentrandosi, in particolare, sull’istruzione a tempo pieno, tema fondamentale per ANIR Confindustria poiché consente di inserire l’alimentazione attraverso le mense nel piano formativo e nel ciclo scolastico come avviene nella maggior parte dei Paesi, non solo Europei. La spesa prevista complessivamente per adeguare il servizio in tutta la Penisola è di quattro miliardi di euro perché, confermando così i dati emersi dallo studio dello Svimez, l’Italia, in sostanza, ha una scuola con due offerte formative differenti.
«Siamo arrivati ad una consapevolezza importante» afferma il Presidente designato di ANIR Confindustria, Massimo Piacenti, «ovvero alla necessità di iniziare ad uniformare un servizio essenziale, quello del tempo pieno, per tutta la Penisola. Queto significa riconoscere un altro servizio fondamentale: il momento della mensa, diventa parte integrante dell’offerta formativa, oltre che un’occasione, per le famiglie fragili, di assicurare al proprio figlio o figlia un pasto giusto. Crediamo che il Governo, insieme alle altre Istituzioni come Regioni e Comuni, debba fare questa scelta politica fondamentale per garantire, tra le altre cose, anche un cibo pubblico sicuro nelle proprie scuole e in tutto il territorio nazionale».