(ANSA) – GENOVA, 08 MAR – Fino a 12 giorni al mese di lavoro
da remoto, con “diritto alla disconnessione”, cioè di gestirsi
autonomamente i tempi garantendo le otto ore all’interno della
fascia 7-20, staccando computer e telefono quando non si
lavora. E quando invece si lavora in presenza la postazione in
ufficio si prenota con la app, visto che ormai il futuro è
sempre più quello delle scrivanie condivise, senza più un
ufficio fisso. Il Rina, azienda di certificazione e consulenza
ingegneristica in diversi settori, dall’energia ai trasporti, ha
firmato con Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Uil, un accordo
sullo smartworking, il primo nel settore, che riguarda oltre
1.600 dipendenti in Italia e potrebbe essere esteso anche negli
altri 70 paesi in cui è presente. Per l’azienda si tratta di un
passo avanti nella gestione del processo di trasformazione del
modo di lavorare avviato 3 anni fa, e accelerato dal Covid.
Tutto il personale con mansioni compatibili sta lavorando da
remoto da un anno, e ora c’è anche l’accordo con i sindacati che
oltre alla volontarietà dello smartworking (a meno di casi di
emergenza come il Covid) introduce, come detto, diritto alla
disconnessione e pure il buono pasto per chi lavora da casa. Il
Rina sta già riorganizzando gli spazi: la nuova sede di Genova
è già pensata per accompagnare le nuove dinamiche e sarà
rivoluzionato anche l’head quarter. “Con lo smartworking è
cambiato tutto nell’organizzazione del lavoro e c’era la
necessità di ricontrattare regole e ridefinire perimetri
completamente stravolti dalla pandemia” sottolinea una nota dei
segretari di Filt-Cgil, Fit- Cisl e Uiltrasporti Uil. (ANSA).
Fonte Ansa.it