Dalle norme sui risparmiatori a quelle su Alitalia al pacchetto pro imprese: il decreto crescita è stato bollinato dalla Ragioneria, firmato dal capo dello Stato, pubblicato in Gazzetta ufficiale e trasmesso alla Camera.
I contenuti: il pacchetto imprese
Nel pacchetto imprese spiccano la revisione del taglio Ires, il ritorno al superammortamento e l’aumento della deducibilità da Ires e Irpef dell’Imu sugli immobili strumentali. E una serie di incentivi messi in campo dal ministero dello Sviluppo, tra finanziamenti alla spesa e contributi diretti, per la digitalizzazione, l’economia circolare e il trasferimento tecnologico delle startup. Entrano invece con efficacia ridotta rispetto alle prime ipotesi le norme sul made in Italy volute da Di Maio.
Le ultimissime incertezze, che forse si dissolveranno solo con la Gazzetta ufficiale, riguardano la norma che limita il raggio d’azione dell’immunità penale di cui beneficiano i manager dell’ex Ilva, ora di proprietà di ArcelorMittal. Da registrare che ieri si sono dimessi i tre commissari straordinari e oggi Di Maio, che ha già nominato i successori, presiederà a Taranto il Tavolo istituzionale permanente. Nel complesso, nel confronto con la versione approdata al consiglio dei ministri il 4 aprile, il decreto appare molto più leggero in termini di risorse messe in campo. Se si considerano le quattro principali misure di natura fiscale, la dote si è più che dimezzata scendendo da quasi 1,1 miliardi a 430 milioni (Sole 24 Ore del 21 aprile). Di fatto, decidendo di non attingere alle risorse inutilizzate dal reddito di cittadinanza, il governo ha ridotto l’impegno per le imprese.
Fondo risparmiatori
Con i correttivi alla legge di bilancio arriva il doppio binario per gli indennizzi ai risparmiatori danneggiati dai crack bancari. La prima via per accedere al Fondo (Fir) è riservata alle persone fisiche e agli imprenditori individuali (anche agricoli) che dichiarano per il un reddito Irpef fino a mila euro, oppure non arriva a mila euro di patrimonio mobiliare (esclusi titoli azzerati): in questo caso il passaggio dalla commissio-ne tecnica che gestirà le pratiche sarà più veloce con la sola verifica dei requisiti soggettivi e oggettivi. Supe-rato l’esame arriverà il via libera. A chi supera invece quelle le soglie di reddito e patrimonio la commissio-ne riserverà un giudizio di merito con una duplice verifica: che le banche abbiano messo in atto «viola-zioni massive» degli obblighi Mifid e Tuf nella vendita dei titoli, ma anche il «nesso di causalità» fra queste violazioni e «il danno subito». Il rimborso (30% per le azioni e 95% per le obbligazioni) del costo d’acquisto includerà «gli oneri fiscali».
Alitalia
Viene cancellato il termine del 30 giugno prossimo per la restituzione del prestito di 900 milioni di euro concesso dal ministero dell’Economia ad Alitalia dopo il commissariamento. La norma prevede che il Mef possa usare i proventi degli interessi sul prestito, «stimati in 145 milioni», per sottoscrivere quote di capitale dell’ipotizzata «nuova Alitalia», la società che verrà costituita se avrà successo il progetto delle Ferrovie dello Stato con altri soci per comprare l’aviolinea commissariata (finora le adesioni sono insufficienti, limitate al 60% del capitale della «newco», incluso il 15% del Mef).
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