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Rossi (Giovani Confindustria): «Il Paese non riparte “salvo intese”»

34° convegno a capri

Bene la “svolta verde” annunciata dal premier, «ma vorremmo che fosse anche Young. L’Italia corre il rischio di spegnere le proprie imprese, non perché inquinano, ma perché non ci saranno nuove generazioni a portarle avanti o avviarle», spiega il leader dei giovani imprenditori tracciando un bilancio del suo mandato

18 ottobre 2019


Whirlpool, gli operai a Capri al convegno Confindustria giovani

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«Ci aspettavano più coraggio, il nostro Paese non riparte “salvo intese”». Dal tradizionale convegno annuale di Capri il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Alessio Rossi, parla della legge di Bilancio approvata in un testo non definitivo lunedì notte come del «primo vero banco di prova del Governo per mostrare di essere diverso». Il suo intervento ruota sul parallelismo tra l’impegno delle imprese e il quadro politico di un paese che va sgretolandosi con «sei governi in dieci anni». Le imprese, sottolinea alla platea «non approvano bilanci salvo intese, non assumono salvo intese, non investono salvo intese».

«Ci sentiamo frustrati nel dover continuamente affrontare gli stessi problemi da soli. Ma non impotenti: perché se non ce la fanno le forze della politica a cambiare questo Paese, devono farcela le forze dell’industria», assicura Rossi aprendo il 34mo appuntamento dei giovani imprenditori a Capri, l’ultimo della sua presidenza, tracciando un bilancio. «Questi tre anni sono stati pagine davvero intense per il nostro Paese. Siamo passati dalla crescita, per quanto contenuta, allo zero assoluto. Da istituzioni presenti a istituzioni assenti ingiustificate, e non solo ai nostri convegni!». E aggiunge: «Noi che il lavoro lo creiamo, non ci fermiamo davanti a chi ha provato a confondere le politiche per il lavoro con sussidi mal congegnati. Noi che non vogliamo un’Italia spopolata, i giovani li vogliamo assumere a tutti i costi».

«Pronti per Green New Deal ma no all’autolesionismo»
«Siamo già pronti a fare del Green New Deal la nostra strategia industriale» – assicura Rossi, citando una delle misure su cui lavora il Governo Conte bis, basato su misure previste dalla manovra 2020 come la tassazione delle materie plastiche – e voi che ci governate?». Per i giovani di Confindustria «l’unica strada percorribile è il capitalismo consapevole» ma «cerchiamo di non diventare campioni di autolesionismo». Bene dunque la “svolta verde” annunciata dal premier, «ma vorremmo che fosse anche Young. L’Italia corre il rischio di spegnere le proprie imprese, non perché inquinano, ma perché non ci saranno nuove generazioni a portarle avanti o avviarle». E spiega: «Oggi le imprese guidate da under 35 sono quasi 450mila, l’8,8% del tessuto imprenditoriale nazionale. Il nostro new deal deve essere ambizioso; raddoppiamo queste cifre in cinque anni. Ecco la nostra scommessa: diventare campioni di nuove imprese».

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