Anche se sempre meno consumatori sono condizionati dalle “firme”. Nel Sud ben il 42% della popolazione adulta si darà allo shopping. La tradizione dei saldi resta viva, nonostante l’e-commerce e le promozioni che durano tutto l’anno
Saldi estivi al via, tra polemiche, concorrenza del web e speranze dei negozianti. Anche quest’anno il primo sabato di luglio segna l’avvio delle vendite di fine stagione nella maggior parte delle regioni italiane. Un rito che continua a piacere agli italiani: sono in 15 milioni ad aver già deciso di usare l’occasione per comprare un prodotto di moda o un accessorio, e altri 20 milioni decideranno a seconda degli affari che incontrano. E’ quanto emerge dal consueto sondaggio condotto da Fismo Confesercenti con Swg, secondo cui circa un terzo di clienti procederà all’acquisto entro la prima settimana, da questo al prossimo sabato, mentre gli altri si dipaneranno nella parte restante del mese.
BUDGET E ACQUISTI: Tra chi ha già stabilito un budget, si prevede una spesa media di 165 euro a persona, ma un cliente su tre (il 31%) deciderà sul momento. La metà esatta dei consumatori cercherà di usare i saldi per accaparrarsi i capi più convenienti, mentre il 28% punta all’affare su vestiti e accessori di qualità. Solo il 5%, invece, è interessato a capi firmati.
– SUPER SCONTI E RECORD DI DISPONIBILITA’: Quest’anno i clienti saranno premiati da un assortimento record: dopo un avvio d’anno particolarmente fiacco per le vendite, infatti, i negozi arrivano all’appuntamento dei saldi estivi con un’elevata disponibilità di prodotti e la voglia di invertire il trend negativo, con sconti tra i più alti degli anni recenti: 7 negozi su 10, praticheranno riduzioni di partenza del 30-40% sul prezzo di cartellino.
I CONSUMATORI: Il rito delle vendite di fine stagione è popolare soprattutto al sud, dove parteciperà il 42% della popolazione adulta, contro una media nazionale del 34%. Al Centro la quota scende invece al 27%. Tra chi non parteciperà sicuramente, le principali motivazioni sono economiche: a livello nazionale, il 46% di chi rinuncia ai saldi lo fa perché non ha bisogno di rinnovare il guardaroba, mentre il 54% per questioni di risorse: il 41% perché non ne ha da investire in vestiti o accessori, il 13% perché preferisce risparmiare. Le motivazioni economiche sono forti soprattutto al sud, dove chi segnala di non avere risorse è il 43% di chi non partecipa ai saldi.
– I SALDI NEI NEGOZI PIACCIONO ANCORA: Nonostante le puntuali polemiche sull’opportunità di mantenere i saldi, i consumatori si mostrano convinti della validità delle vendite di fine stagione anche nell’era del web e delle promozioni continue: il 68%, quasi 7 italiani su 10, li vuole confermare, con punte del 73% al sud. Insomma, sui saldi i negozi tradizionali vincono ancora.