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Salvini e Di Maio come un sol uomo nello schiaffo a Bankitalia e Consob

Salvini e Di Maio come un sol uomo nello schiaffo a Bankitalia e Consob

Tiziana FABI, Alberto PIZZOLI / AFP 

 Matteo Salvini e Luigi Di Maio

“Siamo qua perché chi doveva controllare non ha controllato, la Banca d’Italia e Consob andrebbero azzerati, altro che cambiare una o due persone. Azzerati. Dov’erano questi signori mentre questi mangiavano?”: l’affondo di Matteo Salvini arriva da Vicenza, davanti alla platea di migliaia di risparmiatori colpiti dal crack della BpVi, dove il leader leghista è arrivato con l’altro vicepremier Luigi Di Maio, nel giorno in cui tiene banco il dossier M5s contro i vertici di Bankitalia, con lo stop alla conferma del vicedirettore Luigi Federico Signorini.

“Chiediamo discontinuità e quindi non possiamo confermare le stesse persone che sono state nel direttorio di Bankitalia nel periodo in cui è successo quello per cui è oggi qui questa gente”, ha confermato Di Maio.

Sulla scelta dei vertici della Banca d’Italia “stiamo approfondendo”, ha confermato da Roma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. A rischio sarebbe la riconferma del vicedirettore di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, ma anche quelle della vicedirettrice Valeria Sannucci e del direttore generale Salvatore Rossi.

“Chiarisco un concetto: un conto è l’indipendenza di questi organismi che controllano, un’altra cosa è l’irresponsabilità”, ha spiegato Salvini davanti alla platea dei ‘truffati’ dalle popolari venete. “Se non fai il mestiere per cui sei pagato paghi civilmente e penalmente, fino in fondo. Non è più possibile che qualcuno sbaglia e non si sa mai chi è stato e non paga nessuno. Noi rispettiamo chi fa il suo lavoro ma ci sono stipendi da centinaia di migliaia di euro e non riconfermare qualcuno del passato mi sembra il minimo nel rispetto di voi e di chi è stato fregato”.

Salvini e Di Maio sono apparsi uniti, come non si vedeva da tempo, tra un abbraccio e le contestazioni, fin dal loro arrivo all’assemblea presidiata da un imponente schieramenti delle forze dell’ordine. L’obiettivo era spiegare come accedere a quel miliardo e mezzo di euro stanziato per il fondo di indennizzo per le vittime del crack di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca: “Questo governo ha ascoltato i risparmiatori”, ha esordito Di Maio, “il miliardo e mezzo di euro lo abbiamo trovato e ci dicevano che non c’erano soldi”.

Quanto alle perplessità espresse dall’Ue, ha aggiunto: “Letterine arrivano ma ce ne ne freghiamo altamente. Ancora pochi mesi poi questa Europa sarà finita e queste lettere non arriveranno più”. “Adesso si tratta di fare in modo che i risparmiatori abbiano rapidamente” i soldi, gli ha fatto eco Salvini, “sperando che da Bruxelles non arrivino rotture di scatole”.

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