(ANSA) – MILANO, 15 GEN – “A causa degli effetti della
variante Omicron le imprese del terziario rischiano una nuova e
profonda crisi”: il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli
commenta così il sondaggio realizzato dall’ufficio Studi di
Confcommercio Milano Monza e Lodi secondo cui il 72% delle
attività ha registrato un calo dei clienti e il 41% ha
difficolta con il personale a causa delle quarantene e il 21%
con i rifornimenti, “Cali di fatturato e problemi di personale sono le criticità
più evidenti. Da qui la richiesta urgente al Governo ma anche
alle istituzioni locali – ha aggiunto Sangalli – , di attivare
al più presto sostegni per i settori imprenditoriali più
colpiti. In particolare indennizzi, rinnovo cassa Covid e
moratorie fiscali e creditizie”.
Al sondaggio hanno risposto 1017 aziende in tre giorni, la
maggior parte (26%) della ristorazione, il 20% dei servizi e il
19% attività di vendita non alimentari. La maggior parte non
vede buone prospettive per questo 2022, secondo il 53% sarà come
l’anno appena passato, per il 25% addirittura peggiorerà.
Con l’aumento dei contagi quasi tutti hanno visto un calo
della clientela, e sente (il 68%) il peso dello smart working
sugli affari. E una eventuale zona arancione, con le conseguenti
limitazioni, porterebbe a ulteriori perdite secondo il 67% degli
intervistati, per il 30% con perdite fra il 10 e il 20% per gli
altri di più e secondo un 10% porterebbe al rischio di chiusura.
Se gli imprenditori sono compatti a favore dell’obbligo
vaccinale per gli over 50 (80%), e nel considerare insufficienti
le misure economiche (91%) sono invece divisi nel giudizio sulle
iniziative di contrasto al Covid eccessive per il 55% e
insufficienti per il 45%.
“Certamente non ci troviamo di fronte a una situazione
estrema come l’inizio della pandemia. Oggi abbiamo armi
efficaci, come i vaccini, per affrontare l’emergenza sanitaria
ma – avverte Sangalli – non va assolutamente sottovalutata la
nuova sofferenza del sistema imprenditoriale”. (ANSA).
Fonte Ansa.it