“Adottare le opportune iniziative al fine di definire l’assetto della proprietà delle riserve auree detenute dalla Banca d’Italia nel rispetto della normativa europea”. È questo l’impegno che la maggioranza chiede al governo con una mozione calendarizzata per mercoledì in Aula al Senato.
La mozione, a prime firme di Alberto Bagnai (Lega) e Laura Bottici (M5s), chiede all’esecutivo di “adottare le iniziative opportune al fine di acquisire, anche attraverso la Banca d’Italia, le notizie relative alla consistenza e allo stato di conservazione delle riserve auree ancora detenute all’estero e le modalità per l’eventuale loro rimpatrio, oltre che le relative tempistiche”.
Pubblicata il 28 marzo, la proposta, in premessa, sottolinea anche che “la Banca d’Italia è il quarto detentore di riserve auree al mondo, dopo la Federal Reserve statunitense, la Bundesbank tedesca e il Fondo monetario internazionale; il quantitativo totale di oro detenuto dall’istituto, a seguito del conferimento di 141 tonnellate alla Banca centrale europea (BCE), è pari a 2.452 tonnellate (metriche) costituito prevalentemente da lingotti (95.493) e, per una parte minore, da monete; l’oro dell’istituto è custodito prevalentemente nei propri caveau e in parte all’estero, presso alcune banche centrali”.
Dunque, a giudizio dei proponenti dell’atto di indirizzo, “la proprietà delle riserve auree nazionali è surrettiziamente apparsa nella discussione parlamentare come un tema di dibattito, specie dopo l’avvento del sistema bancario europeo e lo stratificarsi della normativa nazionale, rendendo dunque necessario un intervento legislativo chiarificatore”.
Sulle riserve auree di Bankitalia pende anche una mozione di Fratelli d’Italia, depositata il sei febbraio scorso, prima di quella, dunque, della maggioranza, e una del Pd. “Probabilmente per non riconoscere a Fratelli d’Italia la parternità di questa storica battaglia, la maggioranza grillo-leghista si è sbrigata a presentare una identica mozione collegata alla nostra”, polemizza Giorgia Meloni, “siamo felicissimi di aver svegliato la maggioranza dal suo torpore, dopo che il premier Conte in Senato a un question time di Fratelli d’Italia su questo tema aveva clamorosamente dichiarato che le riserve auree appartengono a Bankitalia. È tempo di mettere fine a questa pericolosa situazione e certificare una volta per tutte che l’oro della Patria è degli italiani e non dei banchieri”.
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