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Sostenibilità: le imprese chiedono al Governo un colpo d’acceleratore

Accelerare la transizione allo sviluppo sostenibile. Le imprese e il mondo della finanza chiedono al Governo di dare un colpo d’accelerazione alla realizzazione dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 e di aprire un tavolo su questo tema presso la presidenza del consiglio. Dieci associazioni imprenditoriali (Confindustria, Alleanza delle cooperative italiane, Confagricoltura, Confartigianato Imprese, Cia, Cna, Confcommercio, Confindustria, Febaf, Unioncamere e Utilitalia), tutte aderenti all’Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), hanno indicato per la prima volta in un documento congiunto le linee di azione per accelerare il passo verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, firmata dai 193 Paesi Onu nel settembre 2015. Il documento, è stato presentato oggi a Milano nell’ambito dell’evento del Festival dello sviluppo sostenibile che si è svolto nell’auditorium di Assolombarda di Milano. Le associazioni hanno anche rinnovato gli impegni assunti nel 2017 con il “Patto di Milano” e hanno chiesto al premier di convocare quanto prima il tavolo proposto dalle associazioni.

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Serve un contesto idoneo allo sviluppo sostenibile
Fra le richieste una serie di interventi necessari per creare un contesto idoneo allo sviluppo sostenibile, per accelerare il decoupling tra crescita economica e pressione ambientale, per affrontare la dimensione sociale della transizione ecologica del sistema produttivo, per favorire lo sviluppo dei territori e la loro resilienza e per promuovere un modello economico orientato allo sviluppo sostenibile. «L’Agenda 2030 riconosce alle imprese e alla finanza un ruolo fondamentale – ha sottolineato Enrico Giovannini, portavoce Asvis – ed è evidente il cambiamento culturale che sta avvenendo, anche in Italia». Ha sottoòineato che «il nostro Paese è ricco di aziende virtuose rispetto allo sviluppo sostenibile ma questo non vale ancora per il sistema nel suo complesso, anche per l’assenza di politiche adeguate.

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Una scelta di economia circolare
«Le imprese italiane sono le più sostenibili d’Europa, ma questo non basta e dobbiamo lavorare insieme alle istituzioni per costruire un modello italiano di sviluppo moderno e sostenibile», ha sottolineato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. «Il termine sostenibilità – ha aggiunto – deve essere largo e deve essere considerato in chiave di corresponsabilità, cioè non riguarda solo le imprese – che devono fare la loro parte – ma anche tutti gli altri attori della società civile». Il vice presidente di Assolombarda, Antonio Calabró, a margine del festival dello Sviluppo sostenibile ha sottolineato che la sostenibilità «è una scelta di economia civile, di economia circolare, è una assunzione di responsabilità ma è anche contemporaneamente una scelta che ha a che fare con la competitività. Per reggere sui mercati nell’alta gamma dei prodotti e dei servizi è necessario avere un grande rispetto per l’ambiente, le persone, i diritti, l’inclusione sociale, la qualità e la sicurezza. La sostenibilità è dentro il nostro modo di fare impresa».

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Senza crescita non c’è sostenibilità
Enel investirà nei prossimi tre anni 27,5 miliardi in energie rinnovabili e reti. Lo ha detto la presidente di Enel Patrizia Grieco. «Sostenibilità e innovazione ci guidano – ha detto – sono fattori di cui non possiamo non tenere conto». Il 57% di investitori istituzionali, ha detto, «chiedono un impegno nella sostenibilità, i nostri clienti chiedono sostenibilità, chiedono di immaginare oggi un prodotto che potrà essere smaltito domani. Queste sono le grandi responsabilita’ di una grande azienda nel sistema Paese». Green bond e tassi di finanziamento più vantaggiosi per le imprese sostenibili sono alcune delle misure messe in campo dalla finanza per supportare la crescita sostenibile. «Il sistema finanziario italiano – ha dichiarato Luigi Abete, presidente di Febaf – sta promuovendo una crescita sostenibile con varie modalità: da un lato premiando le aziende che fanno prodotti o processi sostenibili con piani di finanziamento a tassi decrescenti», fino alla valorizzazione e al collocamento dei green bond a quindi di quei titoli che investono in attivita’ finalizzate alla tutela dell’ambiente». Per l’ad e vice presidente esecutivo di Pirelli Marco Tronchetti Provera, «non ci può essere crescita sostenibile nel tempo se la società intorno non cresce». Ha ricordato che in Pirelli c’è una struttura dedicata alla sostenibilità. Ci sono ostacoli allo sviluppo della sostenibilità, «legati – ha spiegato – esclusivamente a normative differenziate, che dovrebbero essere tutte armonizzate». La richiesta al governo è quella di «armonizzazione» che «è fondamentale». Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol, ha sottolineato che oggi «si parla di crescita sostenibile, ma prima deve venire la crescita e poi vediamo se renderla sostenibile. Senza crescita non c’è sostenibilità».

 

Fonte

 

 

 

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