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Sovraindebitamento: I dati rilasciati a marzo dalla Banca d’Italia parlano di una situazione davvero complicata

3,7 MILIONI DI DEBITI CANCELLATI DAL TRIBUNALE DI BRESCIA. SENTENZA STORICA

l’attività di Gestore delle crisi da Sovraindebitamento presso gli Organismi di Composizione della Crisi (OCC) iscritti nel Registro del Ministero della Giustizia

di Vincenzo Caccioppoli

Mentre i dati dell’Istat certificano 1 milione di poveri in più in Italia, causa pandemia, che portano il numero delle famiglie in povertà assoluta a 2,5 milioni. Inutile dire che il Covid abbia avuto e sta ancora avendo un impatto devastante su questa situazione certo non facile. Gli aumenti delle materie prime rischiano di accrescere ulteriormente le difficoltà di milioni di famiglie ed imprese italiane. Gli aiuti messi in campo dal governo fino ad ora si sono rivelati pochi e tardivi e questo ha determinato la chiusura di migliaia di imprese ed una crescente difficoltà per moltissime famiglie di arrivare a fine mese. Un aiuto a queste situazioni così difficili potrebbe e dovrebbe arrivare da una legge di cui spesso si parla troppo poco ma che ha già dimostrato la sua efficacia nel tutelare le persone che si trovano di fronte a situazioni debitorie importanti.

E’ il caso per esempio di Angelo, un agente di commercio di articoli di argenteria, che proprio a causa della recente pandemia legata al COVID -19 e dell’impossibilità di lavorare, si è trovato in una situazione di indebitamento con le Banche e Agenzia delle Entrate.
Angelo, trovandosi in questa situazione di sovraindebitamento, decideva di rivolgersi all’Organismo di Composizione della Crisi di Bergamo di Protezione Sociale Italiana per poter beneficiare della legge 3/2012 e risolvere la propria situazione.
Angelo, grazie al nostro Organismo di Composizione della Crisi, ha proposto di risolvere la propria situazione di sovraindebitamento pari ad euro 318.000,00 – nel procedimento di composizione della crisi NRG 30/2021 – offrendo ai creditori il ricavato della vendita all’asta dell’immobile di propietà pari ad euro 108.000,00.

L’istituto della legge 3/2012 che l’Organismo ha deciso di applicare in favore di Angelo, nel procedimento di composizione della crisi, è quello della liquidazione del patrimonio. L’applicazione dell’istituto non richiede che la proposta del debitore ottenga il consenso dei creditori.
Con sentenza del 14.12.2021, il Tribunale di Bergamo – giudice dott. Bruno Conca, ha accolto la proposta di liquidazione del patrimonio proposta dal nostro cliente e lo ha ammesso a beneficiare della legge 3/2012.

Angelo otterrà il beneficio dell’esdebitazione e la cancellazione della qualifica di cattivo pagatore in tutte le centrali e banche dati pubbliche e private, decorsi 4 anni dal decreto di apertura della liquidazione del patrimonio.
Ma la condizione di Angelo è quella di centinaia di migliaia di italiani. ”La situazione è davvero complicata per un numero sempre maggiore di famiglie, e questa legge che già funzionava bene può rappresentare un importante appiglio per chi senza colpa o dolo si trova a causa della crisi in una situazione debitoria non più sostenibile” dice l’avvocato Letterio Stracuzzi, che ha seguito come legale il protagonista di questa clamorosa sentenza. In effetti a guardare i dati che sono stati di recente pubblicati dall’Istat la crisi economica potrebbe voler dire la creazione di 2,5 milioni di nuovi poveri in Italia. La Caritas parla di un aumento del 47% di persona che si sono rivolte alle mense dei poveri nel 2020. Nello stesso anno sono state messe all’asta 245.000 case, compresi ospedali e conventi, cosa mai accaduta prima d’ora.

Circa il 15% delle imprese lombarde, secondo i dati della camera di commercio di Milano e Brianza, sarebbero a forte rischio usura. E anche i dati sulla moratoria dei debiti, rilasciati a marzo dalla Banca d’Italia parlano di una situazione davvero complicata. “Sulla base di dati preliminari, al 29 gennaio sono pervenute oltre 2,7 milioni di domande o comunicazioni di moratoria, su prestiti per circa 300 miliardi. Si stima che, in termini di importi, circa il 95% delle domande o comunicazioni relative alle moratorie sia già stato accolto dalle banche, pur con differenze tra le varie misure; il 4% circa è stato sinora rigettato. Più in dettaglio, le domande provenienti da società non finanziarie rappresentano il 43% del totale, a fronte di prestiti per 190 miliardi. Per quanto riguarda le PMI, le richieste ai sensi dell’art. 56 del DL ‘Cura Italia’ (quasi 1,3 milioni) hanno riguardato prestiti e linee di credito per 153 miliardi. Le 60 mila adesioni alla moratoria promossa dall’ABI hanno riguardato oltre 17 miliardi di finanziamenti alle imprese. Le domande delle famiglie, invece, hanno riguardato prestiti per 96 miliardi di euro. Le banche hanno ricevuto oltre 200 mila domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa, per un importo medio pari a circa 94 mila euro. Ecco allora che la legge licenziata dal governo Monti, che fu pensata per una situazione di crisi certo non paragonabile a quella attuale, dopo le modifiche apportate che saranno in vigore dal 1 settembre di quest’anno, potrebbe davvero essere un’ancora di salvezza per moltissime famiglie in difficoltà.

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