Ieri sera un Cottarelli “ottimista” non calcava la mano sul declassamento dell’Italia da parte di Moody’s, ammettendo che ciò che conta davvero -e che le agenzie di rating non possono taroccare- è la previsione di lungo termine: l’outlook stabile
L’outlook in gergo finanziario, indica la previsione a medio e lungo termine. Se è positivo le condizioni future del Paese si prevedono migliori o uguali al presente. Nel caso sia negativo sono prevedibili peggioramenti e ulteriori declassamenti, mentre se l’outlook è stabile non si prevedono cambiamenti. E’ verosimile, in pratica, che il giudizio o il rating resti lo stesso anche in futuro. Poiché l’outlook si riferisce a un lasso di tempo relativamente lungo (un paio d’anni), significa che non si prevedono peggioramenti in Italia nemmeno dopo la messa in atto delle prossime manovre finanziarie.
Apertura in deciso calo per lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale segna nei primi minuti 289 punti contro i 301 punti della chiusura di venerdì mentre il rendimento del decennale è pari al 3,35%. Per gli analisti la spinta arriva dal mancato declassamento a ‘junk’ (spazzatura) da parte di Moody’s del rating sovrano italiano, che è stato solo tagliato a Baa3 (un gradino sopra) e con outlook oltretutto stabile.
Fonte: ansa.it