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Sud, Pnrr: gli incentivi non arrivano alle imprese

Bisogna informarle, ma anche aiutarne lo sviluppo con le infrastrutture

“Non c’è solo la crisi politica a frenare l’attuazione del ‘Pnrr’ al Sud, come teme la Svimez, ma ci sono anche nodi burocratici e i ritardi strutturali del tessuto imprenditoriale meridionale. Il Piano nazionale mette a disposizione ingenti risorse per incentivare gli investimenti privati necessari – così come le infrastrutture –  a ridurre il divario tra Nord e Sud, ma le imprese del Sud o non lo sanno o non hanno le capacità tecniche per partecipare ai bandi. Così questi soldi non arrivano a destinazione, riducendo sempre di più la possibilità di investimenti produttivi nel Mezzogiorno d’Italia e vanificando gli obiettivi del Piano”.
Lo denuncia Gelsomina Vono, senatrice di Forza Italia e componente della commissione Infrastrutture, che aggiunge: “Ho deciso di  convocare le associazioni di categoria delle piccole e medie imprese e di incontrare le aziende sul territorio, fin dal primo momento anche durante il periodo della pandemia e continuerò in questo lavoro per informarle di quanto si può fare grazie ad una sana collaborazione istituzionale, agevolando anche il collegamento con l’Agenzia per la coesione territoriale e i Ministeri competenti al fine di ottenere l’assistenza tecnica necessaria. Nessuno deve essere lasciato indietro”.
“Il ‘Pnrr’ – spiega Vono – con l’obiettivo di sostenere il Pil e la crescita del Sud, prevede contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per progetti di ricerca, sviluppo e innovazione nel processo di transizione ecologica, acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali, promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile. In questa strategia industriale, innovare e rendere sostenibili i settori del turismo,della  pesca e dell’agricoltura rappresenta la vera svolta per le Regioni meridionali”.
“E’ l’occasione perché il Sud esca dall’assistenzialismo e crei occupazione – prosegue Gelsomina Vono – uniche ricette per liberare l’economia dall’oppressione della criminalità. Porto l’esempio dell’azienda Caffè Guglielmo, che, seppur vittima di un attentato negli stabilimenti di Copanello-Stalettì in provincia di Catanzaro,  con il suo altissimo indice di produttività,  grazie all’intuizione di don Guglielmo Papaleo porta avanti un’attività che rende la Calabria ‘famosa’ per la virtuosità dell’imprenditoria in tutto il mondo. Come questa ce ne sono tante altre che contribuiscono ad elevare il livello sociale ed economico. Intendo realizzare una sinergia che, partendo dalle potenzialità dei nostri territori, faccia rete tra istituzioni e imprenditori per sfruttare al massimo il ‘Pnrr’ e attuare l’atteso ‘miracolo economico’”.
“Ma – conclude Vono – servono anche le infrastrutture. Il ‘Pnrr’, nato in un momento di difficoltà anche politica, punta a completare l’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria, ma porta in Sicilia una finta ‘Alta capacità’ e, in più, esclude il Ponte sullo Stretto, opera strategica per collegare le due reti e aprire al Mediterraneo la porta del Nord Europa. Dopo l’ultimo atto con cui alcune forze politiche hanno impedito di incardinare il mio disegno di legge che inserisce il Ponte nell’elenco delle opere strategiche, occorre attendere il prossimo governo, che dovrà impegnarsi sul Ponte e su una vera rete infrastrutturale al Sud che unisca finalmente Calabria e Sicilia”.

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